C’era una volta, tanto tempo fa, la serie C. E’ quella che, da sempre, rende il pedigrèe calcistico della Città più lustre e titolato. La bella favola, destinata a finire nel giro di tre stagioni sportive, è iniziata ventinove anni fa, in serie D. La prima riunione ufficiale avvenne al Centro Tecnico Federale di Coverciano il 3 luglio 1980.
Fu un’annata particolare. Fu, infatti, l’ultimo anno della Serie D semiprofessionista, destinata a far posto all’Interregionale. La squadra che difendeva i colori viola del Casoria, vinse quel campionato insieme all’Ercolanese, e fu promossa nella serie C2.
Si aprivano, tra l’ottobre del 1981 ed il maggio del 1982, le porte della terza serie.
Un’avventura destinata a durare due anni. Ma procediamo con calma.
La formazione che conquistò quell’importante promozione, forse, qualcuno la ricorda ancora. Il Casoria, guidato in panchina dall’indimenticabile Francisco Ramon Lojacono (un altro nome da segnalare e suggerire insieme e con Carlo Alberto Dalla Chiesa, Corrado Cortese, il ricercatore medico Mario De Rosa, i medici Dama, Formicola, Palmentieri, Natale Ferrara, Vincenzo Casolaro, Nunzio Guerra ed altri ad una Toponomastica da rivisitare, correggere, arricchire e rendere funzionale), si schierava pressappoco così: Casoria (80 – 81): Ciccio Lauri, Michele Lauri, Signoriello, Bencivenga, De Simone, Fusetti, Pelle, Zica, Loffredo, Varriale, Masoni. Allenatore, Francisco Ramon Lojacono. E, poi c’erano Masullo, Riccardo Caruso, l’allenatore
in seconda Antonio Marzocca, il Direttore Sportivo Gaetano Piscopo, l’accompagnatore Carmine Savino, il massaggiatore Nunziello Laurino, il magazziniere Vincenzo Badini, il segretario Nando Troise, i presidenti Guido Madonna, Bruno Tintori, Renato Blasotti.
Facciamo visita al Circolo “Viola 80”, ancora esistente in via Nuova Padre Ludovico. La foto storica è sempre lì. I tifosi, alcuni attempati, altri, purtroppo, non ci sono più. Incontriamo Salvatore Delle Donne, conserva geloso la schedina originale con la partita Lucchese – Casoria; c’è Maurino, i Mistero, i tassisti e tanti altri.
Allora, ricordavate la formazione con cui si vinse il campionato di serie D?
“Onestamente sì. Ma ricordo benissimo che furono stagioni bellissime. Il rapporto dei tifosi con Lojacono, Tintori prima e Madonna poi, fu sempre molto cordiale”.
Lojacono lasciò il Casoria al termine del primo campionato di C2. Lasciò una squadra salva, che anzi si piazzò nelle prime dieci posizioni. Quel Casoria, mantenne intatta quasi per intero la formazione che, l’anno prima, aveva vinto il campionato. Cambiarono soltanto due elementi: il centrocampista Zica (al posto di Caruso) e l’attaccante Merotto (per sopperire alla partenza di Loffredo, destinato ad un’ambiziosa Afragolese).
Non riconfermato Lojacono, passato alla Salernitana in C1, fu preso Carmine Tascone, oggi opinionista televisivo in varie trasmissioni sul Napoli. Il suo arrivo non fu fortunato, perché la stagione durante la quale guidò il Casoria, quella 82 – 83, coincise con l’anno della retrocessione nell’Interregionale. Penultima, con solo la Gioiese alle spalle, il Casoria abbandonò mestamente il campionato di C.
Da allora, la Città, la terza serie non l’ha più vista. C’è andata vicinissima anni più tardi, sempre con Lojacono ma la squadra perse gli spareggi per l’ammissione all’Interregionale e rimase nel campionato regionale di eccellenza. Il resto è storia recente. Campionati anonimi fino alla squallida situazione calcistica attuale.
Adesso, Casoria è senza squadra, senza lo Stadio San Mauro: una fine inimmaginabile.
Allora, amici, Casoria è una piazza che può reggere la C2?
“Certamente. Se ben guidata, la Città può ambire a qualunque traguardo. La gente, se stimolata, come ha dimostrato all’evento dell’arrivo, a Casoria, della squadra di serie A di pallanuoto, Circolo Nautico Posillipo, segue con calore e verrebbe allo stadio. C’è, però, tanto da fare. In primis accelerare i lavori e l’apertura dello Stadio San Mauro, poi convogliare attorno all’idea ed al progetto di una grande squadra, unico sport che dà enorme visibilità, le energie economiche ed imprenditoriali dei centri commerciali, così impegnati nel campo pubblicitario e con costi altissimi. Occorre, solo, buona volontà. Le idee non mancano”.
Per finire, una nota molto triste. Il ricordo degli attori di quel Casoria che non ci sono più: Marco Masoni, classe 1954, funambolica ala di quegli anni indimenticabili. Lo immaginiamo correre e giocare nei pascoli del cielo insieme e con Pasquale De Blasio, sotto lo sguardo attento e protettivo di Renato Blasotti, un presidente indimenticabile nonostante il pochissimo tempo avuto da dedicare al calcio. Una bella meteora. Indimenticabili le serate a casa sua; e, poi, don Gaetano Piscopo e Carmine Savino. Indimenticabile la figura di Ramon Francisco Lojacono, un uomo che meriterebbe l’intitolazione di una strada. Proponiamo una delle tante che ancora non hanno un nome: esempio, VIII traversa Mario Pagano. Con una manifestazione sportiva, invitando, magari la famiglia ed i suoi calciatori (Bencivenga, Loffredo, Fusetti, Zica, Lauri, Silvestro, Mautone, Varriale etc.).Casoria vi ha veramente voluto bene.
FRANCO D’ANNA.