“Se il sangue scorrerà […] la pioggia del domani laverà le macchie, ma una traccia resterà dentro noi sempre” è la traduzione di una piccola parte di “Fragile“, la canzone con cui Sting ha riportato la musica all’interno del Bataclan, dopo che una raffica di spietata follia pose fine al concerto degli “Eagles of Death Metal” proprio un anno fa. Parigi è ripartita, la capitale francese continua la sua vita da città cosmopolita e senza paura, incarnando il “Liberté” del motto nazionale, si pone costantemente davanti a nuove sfide, come testimoniato dalla corsa olimpica per i Giochi del 2024. Il primo ideale del motto repubblicano, infatti, ha alla base il seguente significato: “Vivere liberi o morire“. Parigi ha deciso di vivere libera, senza la paura del terrorismo, coltivando le sue grandi ambizioni e i suoi grandi sogni. Certo, come dice “Fragile” di Sting, “una traccia resterà dentro noi sempre”, ma “vivere liberi o morire” è un ideale che Parigi e l’Europa non possono barattare con niente: ed è per questo che la gente continua ad affollare le strade della capitale fancese, ed è per questo che la musica è ritornata al Bataclan ed è per questo che migliaia di tifosi hanno continuato e continueranno ancora a vivere gli spalti dello Stade de France.
E allo Stade de France si emozioneranno per un gol di Paul Pogba, musulmano, o di Olivier Giroud, cattolico: questo per dire che fare inutili differenze e discriminazioni per quanto accaduto quella sera, accusando milioni e milioni di onesti cittadini di credo differente dal nostro, è semplicemente inutile e dannoso. Per questo ci viene ancora in soccorso il motto repubblicano che affianca a Liberté altre due parole di vitale importanza: Égalité e Fraternité. “La legge è uguale per tutti e le differenze per nascita o condizione sociale vengono abolite” è la spiegazione legata ad “uguaglianza“. Non esistono differenze, davanti alla legge siamo tutti uguali e chi sbaglia sarà soggetto alle disposizioni della legge. Questa parte del motto repubblicanno mette al bando le motivazioni a prescindere, legate magari a pregiudizi sulla natura dell’individuo preso in esame. Per Fraternité, fratellanza, basterebbe soltanto la traduzione: questo principio afferma che non bisognerebbe fare agli altri ciò che non vorremmo fosse fatto a noi. A chi piacerebbe essere discriminato per la propria religione? A chi piacerebbe essere discriminato per il proprio sesso? A chi piacerebbe essere discriminato per il proprio orientamento? A chi piacerebbe essere discriminato per le proprie idee? A nessuno, credo.
Libertà, uguaglianza e fratellanza: solo così onoreremo al meglio la memoria delle vittime di quella tragica notte a Parigi.