In apparenza la professionalità è solo un bell’abito, un discorso rassicurante davanti ai cittadini, un sorriso di circostanza.
Quanti politici sono arrivati dove sono solo per uno scudo di belle facce e formalità?
Nessuno sa dare una risposta precisa a questa domanda, ma gli indizi ci dicono che, anche a Casoria, la professionalità non è di casa.
Dal 26 marzo al 9 maggio 2014, il Comune di Casoria è stato soggetto a un’ispezione da parte del Ministero dell’ Economia e delle Finanze: l’ispettore, il dottor. Biagio Giordano, ha esaminato documenti, resoconti e bilanci. Il risultato è confluito in una relazione di 139 pagine dalla quale emergono anomalie e sprechi: non certo un esito degno di un Comune che si vanta di aver sempre agito con regolarità e cura delle finanze pubbliche.
Le irregolarità riscontrate sono numerosissime e impossibili da raccontare una per una: dalla mancata rideterminazione dell’organico che dovrebbe avvenire a cadenza triennale e, invece, non viene attuata dal 2006, al conferimento di un eccessivo numero di incarichi dirigenziali; dal superamento della soglia di spese per il personale (che nell’anno 2011 non avrebbe dovuto permettere l’assunzione di nuovo personale), all’assunzione a contratto determinato di figure professionali delle quali non si aveva alcuna necessità; da un’ assunzione che non ha tenuto conto del curriculum delle varie figure professionali, a strani meccanismi di progressione verticale.
Insomma, una vera e propria fiera di imbrogli e carte false al fine di favorire il singolo con i soldi di tutta la cittadinanza.
Quale sarà la risposta che darà il Comune ai suoi cittadini?
Probabilmente nessuna: il tutto scivolerà nel dimenticatoio che, da anni, è l’arma più usata per evitare scandali e ripercussioni.
Al di là dei provvedimenti che verranno presi dal Ministero, quasi sicuramente in tempi molto lunghi a causa della routine burocratica, il Comune non si darà pena di ammettere le proprie colpe e far sì che chi ha effettivamente sbagliato sia obbligato alle dimissioni: non è così che funziona in Italia, non è così che vanno le cose a Casoria.
Eppure è bene sottolineare, tenere a mente come 139 pagine di vergogna siano una testimonianza concreta di come, ancora oggi, molti non si facciano scrupoli pur di ottenere un vantaggio personale.