“Finalmente è stato pubblicato il bando per l’assegnazione dei locali del colonnato di piazza del Plebiscito che, una volta assegnati, renderanno la piazza simbolo di Napoli il vero salotto della città, vivibile in tutte le ore”.
A darne notizia il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, che, da tempo, insieme a Gianni Simioli de La radiazza, chiede la riqualificazione della piazza attraverso l’apertura dei locali del colonnato di piazza del Plebiscito ad attività commerciali e artigianali oltre alla possibilità di mettere tavolini in piazza come accadeva agli inizi del secolo scorso e come accade oggi in tutte le piazze più importanti del Mondo.“Nel bando, pubblicato sul sito della prefettura, si legge che ci sono 8 locali a disposizione, con metrature che vanno dai 21 mq del più piccolo ai 178 mq del più grande” ha precisato Borrelli aggiungendo che “i locali saranno affidati a chi offrirà il canone più alto partendo da quelli minimi fissati dall’Agenzia delle Entrate e che vanno dai 9178 € ai 48.790 €”.
“Chiaramente, prima di procedere all’assegnazione sulla base dell’offerta economica, una Commissione giudicatrice verificherà se le attività che si vogliono avviare sono compatibili con la piazza” ha continuato Borrelli precisando che “in base al bando sono previste attività concernenti l’arte o gli antichi mestieri della città di Napoli di particolare pregio; artigianato di qualità di vari settori di rilevante valenza storica, turistica, commerciale; qualificate attività di somministrazione di alimenti e bevande legate alla tradizione napoletana; attività di qualificata promozione turistica e di prodotti enogastronomici regionali”.
“Ora, con la pubblicazione del bando, saremo vigili nel controllare che siano rispettati i tempi e che, entro maggio, siano assegnati i locali in modo che, entro l’anno, visto che dovranno essere fatti dei lavori di ristrutturazione e adattamento, finalmente il colonnato sarà ravvivato dalla presenza di attività commerciali e artigianali” ha concluso Borrelli ribadendo la richiesta di permettere “i tavolini in piazza”.