Lo scorso 21 agosto l’isola d’Ischia è stata colpita da una violenta scossa di terremoto. Ad essere interessati dal fenomeno sismico sono stati in modo particolare i comuni di Casamicciola Terme e Lacco Ameno, un’area molto circoscritta del territorio isolano.
A distanza di giorni ripercorriamo quegli attimi drammatici. E’ una serata come tante altre, l’isola è piena di turisti che affollano i numerosi bar e ristoranti quando all’improvviso alle 20.57 si avverte un forte boato al quale fa seguito un black out. La terra trema per pochi interminabili secondi facendo crollare mura ed alcuni edifici e segnando in maniera indelebile la vita di tante persone. Numerose strutture alberghiere restano isolate. Immediatamente centinaia di persone si riversano in strada in preda al panico; è il caos più totale. Si tenta di capire cosa sia successo. Ben presto si diffonde la notizia che una donna è morta dopo essere stata colpita dai calcinacci di una chiesa. Il cadavere di una seconda donna sarà individuato sotto le macerie di un’abitazione. Il numero dei feriti successivamente si attesterà ad oltre quaranta, di cui uno grave, un bilancio che poteva essere di gran lunga peggiore. Dopo poche ore con apposita nave giungono gli aiuti dalla terraferma. Squadre di vigili del fuoco, operatori della protezione civile e tanti altri ancora offrono il loro straordinario contributo alla popolazione locale. Si inizia a scavare tra le macerie. Un intero nucleo familiare di sette persone è imprigionato dopo il crollo della propria casa, saranno estratti tutti vivi, compreso Pasquale un bimbo piccolissimo, di soli sette mesi, che viene miracolosamente tirato fuori dalle macerie; gli altri due fratelli più grandi saranno tratti in salvo molte ore dopo. Il numero delle persone sfollate cresce a dismisura di giorno in giorno fino all’attuale stima di oltre 1500 persone evacuate dalle loro abitazioni, la maggior parte delle quali concentrate nel territorio di Casamicciola Terme dove un abitante su sette è rimasto senza casa. Al momento gli sfollati sono ospitati in strutture alberghiere o in abitazioni di amici e parenti. Tanti invece sono in fitto. Qui non mancano le speculazioni, con prezzi alle stelle per alcune case. Fin da subito la Caritas Diocesana si è attivata in maniera estremamente generosa offrendo agli sfollati ogni tipo di supporto e donando assistenza a quanti sono nel bisogno. Grazie all’ impegno di tanti volontari gli sfollati hanno ricevuto quotidianamente beni di prima necessità. Molti cittadini ed enti locali e non hanno effettuato donazioni di generi alimentari. In questi giorni di emergenza non sono mancate le visite istituzionali sull’isola tra cui quella del Presidente della Repubblica Mattarella, del Governatore della Regione Campania De Luca e del Cardinale Sepe. Tanto è stato fatto ma tanto occorre fare ancora per alleviare almeno in parte le sofferenze di chi ha visto in un attimo frantumarsi i sacrifici di una vita intera.
Giuseppe Galano