E’ stato battezzato “Wangiri” o “Pingcall” il fenomeno di truffa telefonica che si sta diffondendo ultimamente. L’allarme è stato lanciato una settimana fa dalla Questura di Vicenza sulla propria pagina facebook: la frode, che ha registrato il più alto numero di casi in Giappone, consiste nel ricevere uno squillo sul proprio
cellulare da un numero di telefono sconosciuto, che inizia con il prefisso 373, ossia quello della Moldavia.
Ci si ritrova una chiamata persa, e nel tentativo di richiamare e capire da chi si è ricevuta la chiamata, si finisce per sentire solo suoni disturbati, e sulla propria linea telefonica ci si ritrova un addebito di 1.50 euro ogni 10 secondi.
A disposizione dei truffatori ci sono computer che sono in grado di chiamare simultaneamente migliaia di numeri casuali in tutto il mondo. Per riavere il credito rubato occorre fare una denuncia: la polizia consiglia di non rispondere a qualsiasi chiamata ricevuta da un numero non in rubrica che inizi con 373.