Il 5 Giugno scorso, nella scuola primaria G. Carducci dell’Istituto Comprensivo “M. L. King”, si è svolta la manifestazione finale del I Concorso letterario, indetto per onorare la memoria della compianta maestra Pina Mugione. Promosso dalla sorella Annamaria e dalle colleghe Adriana Aprea e la vicaria Pina Di Somma, con la piena approvazione della Dirigente scolastica, prof.ssa Fernanda Manganelli e di tutto il corpo docente, al premio letterario hanno aderito alunni della stessa scuola primaria Carducci, allievi di alcune classi terze e quinte dell’I. C. I Ludovico da Casoria e bambini dell’Istituto parificato Brando.
Il tema sul quale i bambini hanno espresso le loro riflessioni è stato “Il mondo che vorrei”. Una commissione presieduta dal dott. Vincenzo Russo, Direttore del sito web “Il giornale di Casoria”, ha esaminato molti testi scritti con spontaneità dai piccoli e spontanei concorrenti. E’ stata difficile, come ha spiegato Russo, la selezione per la scelta dei migliori, essendo tutte le produzioni meritevoli di essere premiate per la saggezza delle considerazioni contenute in esse; alla fine, ci si è orientati sui testi parsi più originali. La maestra Aprea ha letto i temi dei vincitori delle scuole partecipanti prima che essi ricevessero il premio (libri e materiale scolastico) e così tutti coloro che hanno partecipato alla manifestazione hanno potuto apprezzare “il punto di vista” dei piccoli sul mondo in cui vivono e su come lo desidererebbero. Quale, allora, il messaggio lanciato agli adulti, affinché si impegnino a restituire alle future generazioni il nostro pianeta vivibile, rispettando le richieste dei piccoli?
Sintetizzando, i bambini auspicano un mondo “a colori”(significativo, al riguardo, un melodioso canto di un coro di bambini della scuola dell’infanzia), con l’arcobaleno che spicca nel cielo. Esso simboleggia la ricerca del bene comune, la casa riempita di luce dai nostri “fiori”, i diritti, cioè, di tutti e di ciascuno da tutelare, che non vanno messi l’uno contro l’altro, ma uno con l’altro, in un clima di cooperazione; non l’opposizione, dunque, o l’invidia, ma la gioia per il colore dell’altro, per il suo diritto nativo riconosciuto. Ma l’arcobaleno rappresenta anche la politica, nella sua nobile espressione, poiché resta la più elevata forma di carità; ancora: è il simbolo della capacità di agire con giustizia e rettitudine, perché tutti abbiano dignità, colore, modo di esprimersi, perché non ci siano guerre, perché non vi siano diritti negati, perché tutto il mondo viva nella pace e si riesca ad assaporare il gusto delle cose belle e fatte con l’amore.
Allora, carissima Pina, i ragazzini, che tu dal cielo continui ad amare, sono riusciti a illustrare magnificamente “l’arcobaleno” che illuminava il tuo mondo interiore. Le beatitudini evangeliche vivevano in te, le incarnavi con semplicità, con disarmante umiltà. “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli”, ed ora il regno del Padre è la tua dimora; beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia” e la tenerezza paterna del Signore avvolge la tua anima limpida; “beati i puri di cuore, perché vedranno Dio” e tu godi della Sua celestiale visione; “beati i miti, perché erediteranno la terra” e tu già vivi nella dimensione dei “cieli nuovi e terra nuova”. Che grande intuizione, la tua, nel valorizzare la biblioteca della scuola in cui insegnavi! Proprio Venerdì scorso, mentre partecipavo alla manifestazione insieme con l’ins. M. R. Ciocchetti in rappresentanza dell’I. C. “Ludovico da Casoria, ho ricordato una profonda osservazione del Vescovo G. C. Bregantini: “Quando il computer non basta più o la televisione stanca, resta la favola col suo meraviglioso fascino. Si riscopre così la figura di coloro che sanno raccontare, ascoltare, consigliare in maniera misurata e rispettosa. Queste figure diventano messaggio di fiducia, di speranza, esortano ad affrontare le difficoltà, raccolgono la tradizione, le nostre radici e comunicano i veri valori: amore, amicizia, pace, fede, perdono, coraggio.” Ecco, tu, quale maestra e donna di fede, sei stata e continui ad essere nel cuore di tutti quelli che ti amano, una delle figure delineate da Bregantini: chissà quante volte, nella “tua” biblioteca a te adesso giustamente dedicata, hai saputo incoraggiare, infondendo tanta fiducia; quante volte, leggendo racconti, hai trovato lo spunto per valorizzare ogni frammento di bene e di bello che c’è nel cuore di ogni bimbo e nel solco di ogni terra trasformandolo in inedita grandezza; quante volte, attraverso il dialogo d’amore, hai favorito rapporti di amicizia vera. Sai, conoscendo tua sorella Annamaria e i tuoi genitori, che ho salutato alla fine della premiazione, ho imparato a conoscerti ancora meglio, perché il loro modo garbato di rapportarsi agli altri, la delicatezza nel parlare, la dolcezza dello sguardo rivelano tanto di te, del tuo stile di vita. Mi piace immaginare che tu, nella dimensione dell’Eterno, stia accanto a un’altra persona, per me speciale, Antonio D’Anna, maestro come te, poeta e scrittore, il quale scrisse queste riflessioni sulla condizione di chi è passato dalle sponde del tempo a quelle dell’eternità e che , ora, insieme state vivendo: “Nel viaggio infinito, ove tutto incessantemente si ricrea, noi rifioriamo quali creature di una terra nuova, di cieli nuovi. E ci parrà d’essere stati sempre uccelli, adesso levati nel volo senza posa poiché l’altezza non ha misteri e la profondità esprime tutto il suo slancio verso i confini della celeste bellezza.”
Ciao, Pina, continuiamo a starci vicini nella preghiera. Sicuramente il Concorso letterario a te dedicato avrà un grande seguito, al quale parteciperanno studenti casoriani di ogni ordine e grado.