“L’ arresto del Consigliere Provinciale Cigliano, uomo di fiducia di Cesaro e Cosentino, e della sua famiglia sulla vicenda Enerambiente – dichiarano il commissario regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli ed il portavoce cittadino Vincenzo Peretti – non ci meraviglia affatto ed è un primo tassello di uno scenario inquietante che è tutto ancora da svelare. Da Ottobre 2010 con il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli abbiamo denunciato gli intrecci anomali tra politica, malavita e voto di scambio in determinati settori legati ai rifiuti e assunzioni sospette avvenute proprio a ridosso delle scorse elezioni provinciali fenomeno che temiamo possa ripetersi anche per le prossime amministrative”
“Abbiamo chiesto più volte alla magistratura – continuano Borrelli e Peretti – di andare fino in fondo alla vicenda e questi arresti dimostrerebbero che avevamo visto giusto.
Il direttore della filiale napoletana di Enerambiente infatti fino a metà settembre 2010 è stato infatti Corrado Cigliano, fratello del consigliere PDL Dario, uomo di fiducia di Nicola Cosentino nella maggioranza di Luigi Cesaro e grande elettore di Lettieri a sindaco di Napoli. È a lui che probabilmente si deve anche il subappalto che Enerambiente, circa 450 dipendenti (una parte dei quali assunti proprio a ridosso delle elezioni provinciali del 2008 che hanno visto la vittoria di Cesaro) ha avuto all’ epoca dall’ Asia”.
“Non dimentichiamo – concludono i Verdi – che in diverse occasioni Enerambiente ha avuto rapporti con aziende in odore di camorra. Nel gennaio del 2009, il nome della società veneta dei rifiuti è finito anche in un’interdittiva antimafia della prefettura di Napoli. Risultava infatti tra i fornitori della Saba Campania, definita nel documento del prefetto una «succursale» del clan Falanga di Torre del Greco.
Chiediamo alla magistratura di spezzare anche in vista delle prossime amministrative il legame tra voto di scambio, camorra e rifiuti”.