Il candidato Sindaco del centro-sinistra intende seguire il modello trevigiano per risolvere quella che è una piaga
CASORIA. Quello dei rifiuti e un nuovo vecchio problema che affligge la nostra regione dal centro alle periferie. In queste settimane a Casoria si è accesa di nuovo (per tutti mai spenta) la spia rossa d’emergenza e così in orbita amministrative quello dei rifiuti si conferma una prerogativa inevitabile. Il candidato al Centro-Sinistra Enzo Carfora su “L’altrolato” evidenzia l’immediatezza con la quale bisogna intervenire sulla questione ma soprattutto la soluzione da adottare; secondo il consigliere provinciale la strada da seguire è quella del “Modello Vedelago” ovvero il trattamento meccanico-biologico (TMB) a freddo dei rifiuti indifferenziati, ecco quanto evidenziato da CasoriaDue: «Casoria deve recuperare una sua autonomia rispetto allo smaltimento dei rifiuti […] ho intenzione di realizzare qui un Centro di recupero meccanico dei rifiuti su un progetto che ha avuto grandi risultati a Vedelago, in provincia di Treviso. L’ipianto raccogliendo i fifiuti secchi non reciclabili e la plastica non ritirata dalla Conai, produce sabbie per usi civili che possono essere impiegate producendo tantissimi prodotti che hanno mercato come sedie da ufficio,divisori e pavimenti per giardini, cordoli e dissuasori stradali». Sulla carta abbordabile anche il costo (interamente finanziabile con i fondi dell’Unione Europea) ma soprattutto l’occupazione generata: «Il costo per l’impianto e di due milioni di euro, interamente finanziabili con i fondi dell’Unione Europea, ed è a nessun impatto ambientale perché nella lavorazione produce solo vapore. Pensa che a Vedelago, un comune di 16mila abitanti, l’impatto occupazionale dell’impanto è di 64 unità: pensa a quanti posti di lavoro potranno essere creati a Casoria».