La lettera con la quale l’ARIN (una Società per Azioni) comunica al Commissario prefettizio dott.ssa Leonardi la sospensione dei lavori di una centrale a biomasse (che bruciando olio di palma farà incassare quattrini alla suddetta Spa e malattie alla popolazione circostante) per tutto il periodo elettorale, è chiara negli intenti e drammatica per noi cittadini. Chiara perché è uno scambio di favori tra potenti: io sospendo e tu ti fai in graziadiddio le elezioni già in pericolo per la grande quantità di monnezza che disturba l’elettore e spinge all’assenteismo, tu (che sei la rappresentante di un ente comunale che diede parere favorevole alla costruzione della centrale) astieniti dal fare altri passi. Il dramma per noi cittadini: QUESTI LA CENTRALE A BIOMASSA A SEI METRI DALLE ABITAZIONI LA FANNO!
Il 23 marzo Angela Uliano, gli avvocati Di Palma e Santucci, Nando d’Anna di Sinistra critica e il sottoscritto ebbero un incontro con la dott.ssa Leonardi che assicurò il suo interessamento. Alla dottoressa fu fornita documentazione e pareri di esperti come quello dell’autorità scientifica mondiale prof . Stefano Montanari, intervenuto personalmente nella vicenda con una memorabile e agghiacciante (per noi casoriani) conferenza resa possibile dal CODACONS Casoria.
Ci saremmo aspettati la riconvocazione della conferenza dei servizi regionale, dove si sarebbe potuta mostrare l’assurdità fantozziana di una ciminiera vicino a una scuola media. L’unica cosa che si ottiene è la minaccia che schizza velenosa dalla lettera dell’ing. Romanelli dell’ARIN alla città di Casoria “visto l’ulteriore periodo di sospensione che ci si accinge ad affrontare, pur comprendendo le esigenze espresse dalla S.V. (in pratica la dott.ssa chiede di sospendere i lavori perché non vuole casini durante le elezioni) riteniamo che non possa non tenersi in considerazione il danno arrecato alla scrivente da queste ripetute interruzioni.”
In pratica: facciamo la centrale e ci pagate, cari casoriani, anche i danni per il disturbo che arrecate mentre costruiamo questa bella fabbrica di malattie. A questo punto è evidente che l’opposizione istituzionale all’avvelenamento collettivo è nelle mani del Sindaco che verrà.
Scripta manent verba volant. Nei programmi elettorali depositati, (non quelli improvvisati nelle varie occasioni, elastici e adattati ai desideri del tipo di pubblico che ci si trova davanti), quelli dove è stato scritto nero su bianco ed esposti all’albo pretorio (disponibile anche online sul sito istituzionale del Comune di Casoria) manca completamente l’impegno a contrastare la costruzione della centrale. Questo punto, secondo noi inderogabile per chi voglia seriamente impegnarsi per l’ambiente e non abbia timidezza verso Società per Azioni che spregiudicatamente usano i nostri territori dovendo, a quanto pare, dare conto solo ai propri azionisti, è scritto a chiare lettere nei programmi elettorali depositati da VITTORIO MAZZONE (SINISTRA UNITA PER CASORIA) e MARIANO MARINO (NOI D’ARPINO AUTONOMA). Perso il pudore che m’imponeva una linea soffice sul problema centrale a biomasse, sono costretto, dall’incalzare degli avvenimenti e per l’atteggiamento di facciata (o colpevole) dei miei avversari alla carica di sindaco, a impugnare, come una clava, la questione e invitare tutti i casoriani di buona volontà a diffondere queste notizie e votare chi, in maniera chiara e univoca ha dichiarato e dichiara, NO ALLA CENTRALE A BIOMASSE A CASORIA.
L’alternativa è liberarsi delle nostre ormai svalutate abitazioni e attività e cambiare città.