Basta riflettere, è ora di agire. Due chiacchiere con Pasquale Tignola

Molti di voi conosceranno già Pasquale Tignola, che su questo giornale è già comparso ma in vesti diverse , di giornalista, stavolta lo presentiamo in veste di candidato a consigliere comunale. Ha ereditato un nome e cognome importanti sotto il punto di vista politico, che sicuramente non può e non potrà che onorare, è un giovane avvocato con tante idee e tanta voglia di fare, con la sua rubrica di riflessioni politiche si è fatto conoscere, ora è il momento di agire!

Cosa è la politica secondo te?

E’ l’arte di rendere possibile ciò che è immaginabile. Un arte da troppi anni mortificata da atteggiamenti subdoli e ingannevoli, un arte che deve ritornare ad avere l’alto senso per cui essa si inspira.

Cosa ti ha spinto a candidarti in questa tornata elettorale, dopo aver militato per molti anni all’interno del PD?

 

Una grande passione, che ho sin da piccolo. Ho sempre seguito le dinamiche politiche locali e sovra comunali. La mia è una passione che aumenta giorno dopo giorno e che mi auguro l’impegno diretto, non riesca a mitigare.

Cosa pensi della guerra di manifesti che hanno cominciato ad inondare la città.

In uno dei miei ultimi articoli sul settimanale Casoriadue scrissi un pezzo dal titolo “se la politica può aiutare a non sporcare”. Ovviamente non ho fatto manifesti. Preferisco incontrare la gente “de visu”, per cercare di recuperare quel rapporto diretto con la comunità che la politica ha interrotto.

Pensi sia difficile per un giovane emergere in un panorama politico in cui si ripresenta anno dopo anno la vecchia guardia?

E’ difficile, ma non impossibile. Ho conosciuto e sto incontrando giovani straordinari, che hanno passione idee e un forte senso civico. Farò di tutto per avvicinarli alla politica, con il dialogo, l’incontro e perché no anche il confronto serrato, sui problemi del nostro territorio.

Perché scegliere te come consigliere comunale.

Per condividere un tipo di politica diversa, in cui conti il rispetto reciproco, la serietà la coerenza e la voglia di fare qualcosa per il territorio. E’ finito il tempo delle promesse inutili, la sfida è sulla qualità della vita, per migliorare il territorio in cui viviamo e in cui vivranno i nostri figli.

Cosa ti aspetti dopo il 15 e 16 maggio, come vedi il futuro di questa città?

Un cambio di mentalità che parta già da chi va a votare. C’è la necessità di guardare avanti concentrandoci su come immaginiamo questa città nei prossimi anni. Magari sarebbe bello emulare il titolo di un film di Muccino aggiungendo un ulteriore parola “alla ricerca della felicità e della normalità” è questa la mia personale, che spero diventi collettiva, aspirazione.

Chiudo facendo un grosso in bocca al lupo al nostro brillante collega, ai posteri del 15 e 16 maggio l’ardua sentenza…

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