Incontro sui giornalisti minacciati

L’articolo 21 della Costituzione si è fermato a Ponticelli.

Un operatore dell’agenzia Videoinformazioni è stato aggredito e alcuni fotografi sono stati minacciati a Napoli sul luogo di un omicidio di camorra.

La FnsiFederazione nazionale della stampa italiana, e il SugcSindacato unitario dei giornalisti della Campania, hanno quindi deciso di promuovere un’iniziativa a Napoli il 16 giugno prossimo alle 11.

Una delegazione del sindacato nazionale e regionale incontrerà i colleghi napoletani oggetto delle intimidazioni camorristiche e tutti quelli che vorranno intervenire.

Sarà presente il sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore. Saranno presenti il presidente della Fnsi, Beppe Giulietti, il responsabile della formazione della Fnsi, Paolo Butturini, il sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore, i vertici del Sindacato e dell’Ordine dei giornalisti della Campania.

«Violenza e intimidazioni – commentano il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele LorussoGiuseppe Giulietti, e il segretario del sindacato della Campania, Claudio Silvestri – sono ormai un’inaccettabile consuetudine ed è intollerabile che da parte delle forze dell’ordine e della magistratura non soltanto non si sia pensato a un protocollo per garantire la sicurezza di tutti gli operatori dell’informazione, ma, come a Ponticelli, si suggerisca di rinunciare a documentare i fatti come è dovere di ogni giornalista. Da tempo i giornalisti chiedono provvedimenti e regole a tutela del proprio dovere e del diritto dei cittadini di essere correttamente informati. Il sindacato dei giornalisti chiede innanzitutto che i responsabili dell’aggressione vengano identificati e puniti per evitare che nuocciano ancòra. Ma non basta: è necessario un intervento forte e deciso della politica e di chi sul territorio deve garantire la sicurezza dei cittadini. Chiediamo al Prefetto di attivarsi aprendo un tavolo con il sindacato dei giornalisti e stabilendo regole per lavorare su un territorio difficile come quello campàno».

Paolo Animato

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