In souplesse, l’ultima pista. Falcata da fondista. Agli ultimi cento metri. Anche il Napoli, dopo i pochi giorni passati a Castelvolturno, è dal 9 a Dimaro in Val di Sole nel Trentino, si sta allenando su queste buone distanze.
Ricevuta, improvvisamente, l’ultima stilettata da Roma, Sarri ha scosso il crapottone, si è messo in mutande e con il suo staff al fianco, sta preparando il Napoli 2016 – 2017.
E dopo l’acquisto di Tonelli, da Empoli, buoni campionati con Sarri e Giampaolo, ecco l’ultima proprio per Tonelli. Partirà riserva: e chi lo ha detto? Qualche coglioncello capitolino? Tonelliè uno splendido atleta. Certo tra i migliori tra i pochi italiani ancora in circolazione nella nostra serie A. Ha un fisico sano. Una volontà ammirevole. Un esempio per tutti, sotto ogni aspetto. Tonelli è stato titolare ad Empoli negli ultimi campionati e sa bene che Albiol e Koulibaly e Chirices muoveranno al suo assalto. Lo facciano, con tutti i notevoli mezzi di cui dispongono. Creare, però, questi malumori non è simpatico, diciamolo.
Parlare di calcio certo non è facile. Bisogna averne conoscenza diretta e teorica. Bisogna aver litigato, lottato sui campi. E poi riflettuto. E se tutto questo non lo hai fatto, chiaro che cercherai sempre di spostare il discorso, portandolo non diciamo sul piano politico, se non avresti fatto un altro giornalismo ma su quello dello inghippo dialettico, della stortura malevole, dell’inganno, del contropiede giornalistico, come usa sostenere un mio amico. E naturalmente farai casino e basta. Non altro. E la verità, che è fatta di cose semplici, si farà sempre luce, col tempo. E tu sarai allo scoperto. Per sempre.
Di calcio, adesso, bisognerà pur incominciare a parlare, porco mondo! E’ in gestazione il campionato 2016 – 2017 e tutte le società sono al lavoro. Compreso la Juve di Andrea Agnelli e dei fratelli Elkann e il Milan di Berlusconi (o dei cinesi?). Al lavoro è anche l’Inter. Erik Tohir e il nuovo gruppo cinese vogliono gli scudetti. Infine la Fiorentina dei Della Valle, alla sua stagione più dura e……… coscienziosa, e la Roma di Spalletti. Il Napoli è tra queste, ardito, fiero e pignolo. Anche per Sarri, un po’ come per Paulo Sousa, è forse giunta l’ora della verità. Maurizio è un fior di allenatore, tra i più coraggiosi. La sua apparente bonomia, che qualche volta può anche essere scambiata per eccessiva ingenuità, non deve ingannare. Sarri, questa volta, otterrà quanto desidera.
Dicevamo di Sarri: anche lui esige, in questa stagione, il massimo. Giuntoli lo accontenterà in tutto.
Il Napoli nasce anche da queste sincere riflessioni.
C’è già chi parla, in astratto, come accade sovente, di quattro punte. Certo, quattro e anche cinque. Ma non in linea.
Del resto come potrebbe il Napoli giocare in quel modo? Il Napoli di punte vere, se le informazioni non sono errate, ha Higuaìn e Gabbiadini. Altri veri attaccanti non ne possiede. Poi c’è Insigne, disposto ad inserirsi nei varchi che gli altri gli creeranno e Callejon, da adibire ai servizi del centrocampo, ma sempre disponibile a ripetere i gol degli ultimi anni a Napoli. Restano Jorginho, centrocampista quasi perfetto, Hamsik ed Allan. Come si può parlare di quattro punte non so veramente.
Una stagione importante sarà questa che viene anche per Hamsik.
Partiti all’attacco, e non per ordine di importanza ché nel calcio è sempre più decisivo il gioco difensivo, ma solo per motivi di novità, arretriamo come i gamberi e rendiamoci conto che il centrocampo mostra qualche vuoto, a causa soprattutto del dinamismo di Allan. Occorre un mediano marcante e Allan non lo è. A meno che Maurizio non ci riservi qualche felice invenzione? Può: come forse sarà bene inventare, meglio dire “costruire”, qualcosa in difesa, per il ruolo di libero. Mi sbaglierò ma ho proprio la sensazione che sarà Albiol. Restano i due terzini: a essi si chiede meno brillantezza e più tenuta della loro zona, e soprattutto del diretto avversario. Questa non è che la introduzione al gioco del Napoli 2016 – 2017. Per dire di più bisognerà almeno andarlo a vedere un paio di volte. Lo schema, infatti, del nuovo Napoli, scaturirà anche dalle inclinazioni che mostreranno i singoli, giocando. Per adesso limitiamoci a questa veloce disamina. Il resto verrà dopo, a tempo debito, e ad organico completato.