Spesso i giovani quando sentono parlare di politica mostrano disinteresse, sfiducia. Cosa ha spinto un giovane come te a scendere in campo?
Innanzitutto ritengo giusto e doveroso presentarmi: sono un giovane di Casoria, ho quasi 25 anni. Da circa due anni, ho iniziato a cercare di capire e guardare con occhi differenti la situazione sociale e politica di Casoria. Dopo aver cercato di capire dove poter coltivare questo interesse e dopo aver conosciuto i miei compagni di partito, ho partecipato a questo ambizioso progetto che ha portato all’apertura, il 4 dicembre del 2010, della sezione di Sinistra ecologia e Libertà. Mi sono avvicinato a questi compagni con i quali condivido questo sogno. L’obiettivo primario della sezione è stato quello di creare un dialogo tra e con tutte le forze di sinistra e, soprattutto, quello di radicarci sul territorio. La mia candidatura nasce dal mio ritenere opportuno assumermi la responsabilità di portare avanti un discorso diverso dai soliti.
Penso che se non parta dai giovani il credere che qualcosa possa cambiare, è difficile allora poter pensare ad una Casoria diversa, dove al centro vi sia la vivibilità e dove poi, man mano, vengano affrontati e risolti i problemi che affliggono le persone: lavoro, necessità di una casa, spazi verdi. Questi sono i motivi per i quali ho sentito la responsabilità di dovermi candidare, per dare il mio contributo; decisione presa di comune accordo con i miei compagni di partito, perché la nostra è una sezione che ha un’organizzazione orizzontale e non verticale o verticistica. Nutro la speranza di essere un punto di riferimento per tutti quei giovani che, come me, sono sensibili alle problematiche della città di Casoria e non solo.
2) Casoria è una città che vive molteplici problematiche. L’elenco dei problemi da affrontare e risolvere, nel lungo periodo, è certamente lungo. Quali sono, a tuo avviso, le questioni sulle quali sin da subito la nuova amministrazione dovrebbe concentrarsi?
Di problemi, è vero, ce ne sono tanti. Io penso sia dannoso girare in città e sentir dire: “Più lavoro per tutti”, “Ci impegniamo a risolvere i vostri problemi” o slogan simili. Qualcuno ha parlato dell’esigenza di costruire un parcheggio a Piazza San Paolo. Come se la sola questione del parcheggio fosse alla base dei problemi degli abitanti di Piazza San Paolo. Propongono, taluni, di costruire un parcheggio in Piazza San Paolo, quando i residenti in quella zona non hanno luce, né aria. Tutto questo perché, come sappiamo, Casoria è stata oggetto di violenza quando, secondo degli assurdi piani di lottizzazione risalenti a circa trent’anni fa, è stato permesso di costruire in maniera indiscriminata quell’agglomerato che oggi vediamo. Mi viene in mente la zona dei Filangieri, dove esiste un angolo morto. Come se, durante l’innalzamento di quei grattaceli, qualcuno si fosse reso conto che, dato il dislivello, quella strada non potesse essere aperta e rimane una piccola isolotta comunale non voluta, ma risultato di uno scellerato piano edilizio. Pensare che il parcheggio sia unica soluzione di un più ampio disagio, credo sia molto limitato. Altra grande questione da affrontare è quella delle aree dismesse, dove anni fa sorgevano poli industriali che portarono Casoria ad assumere la denominazione di piccola “Sesto San Giovanni del Sud”. Sono aree che, da cittadino di Casoria, mi trasmettono tristezza. Sono abbandonate da più di venti anni. In tanti hanno pensato di poterne fare aree di opportunità, ma mai nessuno si è mosso in questa direzione. Pensiamo, ad esempio, all’ex area della Rhodiatoce che potrebbe diventare uno spazio verde, con all’interno un’isola ecologica; non intesa come deposito di rifiuti, ma un sito, ad esempio, dove trattare l’umido, fungendo al tempo stesso da spazio verde e da opportunità di lavoro per i disoccupati. Altro problema è quello degli edifici scolastici, oramai superati. Io stesso ho frequentato un liceo, il Gandhi, la cui struttura aveva tutti i connotati, tranne quelli di una scuola. Si dovrebbe investire più soldi per l’edilizia scolastica. E’ brutto pensare che una città così popolata come Casoria formi i propri giovani in strutture del tutto inadeguate, fatiscenti. Altra questione da affrontare dovrebbe essere quella dei disagi che vivono i residenti in Arpino di cui si parla soltanto durante le elezioni. Si ha l’impressione che tutti i candidati si ricordino di Arpino solo nel corso del momento elettorale. Arpino è mal collegata con Casoria centro. Ne sono testimonianza tutti i miei coetanei che, nello scendere alla stazione ferroviaria di Casoria, aspettano ore e ore il pullman che li conducano ad Arpino. La zona è mal collegata, malservita. Quella che tutti noi chiamiamo “cittadella”, deriva dalla policentricità della città di Casoria, per riprendere un’espressione usata dal nostro candidato sindaco Vittorio Mazzone. Casoria risulta essere una città che, oramai, ha diversi centri. E’ difficile governare una città policentrica. Si è parlato poi di Arpino come luogo dove poteva sorgere la centrale a biomasse, senza fare riferimento all’inquinamento derivante da un siffatto impianto e dai fumi da esso sprigionati che avrebbe coperto un’area di oltre 15 chilometri. Si vorrebbe trasformare Arpino in fonte di inquinamento. Infine ritengo sia necessario puntare sulla competenza, vorrei fosse dato più spazio alla competenza professionale. Potrebbero così scomparire le esternalizzazioni e i costi esorbitanti che queste comportano per le casse comunali. Tantissimi soldi annui spesi per l’affidamento di lavori a personale esterno come se i cittadini di Casoria non avessero competenze per gestire la macchina comunale. Bisognerebbe porre fine anche a questo sperpero.
3) La città, insieme ad altre della Regione Campania, è ripiombata in una gravissima emergenza rifiuti. Cosa pensi a riguardo?
Il problema dei rifiuti non è tanto e non solo casoriano, né solo napoletano. E’ un dramma che affligge l’intero Meridione. Stranamente ci si ostina a non risolvere questo problema. Io non credo sia tanto difficile uguagliare lo smaltimento dei rifiuti sul territorio a quello degli altri Paesi europei. Mi viene in mente il caso della pirolisi dell’umido, dove questo non viene bruciato, quindi non vengono sprigionate tossine nell’aria che gli stessi cittadini respirano. Viene invece trattato e, attraverso un particolare processo che lo porta a determinate temperature, trasformato in un vero e proprio gas che opportunamente incamerato all’interno di pareti funge da combustibile utilizzato, ad esempio dai tedeschi, per il riscaldamento domestico. Non sarebbe difficile eguagliare quel sistema, ma ci si ostina a non farlo.
Perché gli elettori dovrebbero votarti?
Io invito a scegliere Sinistra ecologia e libertà alle prossime amministrative. In quanto candidato sono andato in giro per Casoria chiedendo consenso ai cittadini. La mia premura è quella di incontrare i singoli cittadini. Parlando con le persone emerge una realtà triste, dove la gente è stufa dei rifiuti; stufa di dover emigrare per un posto di lavoro. Per questo dico che bisogna smetterla di andare in giro a fare false promesse e con una camionetta a diffondere improbabili slogan. L’invito rivolto agli elettori nasce dal fatto che credere in un obiettivo, vuol dire impegnarsi per raggiungerlo. Chiedo agli elettori di darci una mano e di credere, insieme a noi, che sia ancora possibile fare qualcosa per questa città, partendo da quelle che sono le condizioni di vivibilità.