-Una favola quasi a lieto fine-
Ve li immaginate due naufraghi nella stessa barca? Il primo, quello che vuol dirigere e dare la direzione della rotta è convinto che la terra più prossima è a nord. Il secondo che ha messo in salvo una carta nautica ed un sestante insiste nel dire che dai suoi calcoli la terra risulta a sud. Conclusione: uno rema verso nord e l’altro verso sud. La barca, per la legge fisica delle forze contrapposte non si sposta di un metro. Al massimo gira su se stessa. Allora il secondo naufrago, quello con il sestante, abbandona la barca allontanandosi a nuoto. Ora in barca è rimasto il naufrago che voleva dirigere. Rema verso nord. Non approda da nessuna parte. E’ in balia delle onde. E’ attempato. Siede stremato ai remi quando, improvvisa, un’onda anomala lo scaraventa in mare. La barca va alla deriva. Come tutti sanno i relitti sono sospinti verso terra. Lo dice anche una canzone: “E la barca tornò sooola!” Appena viene avvistata in molti si tuffano in mare per abbordarla. Ha inizio una gara come la Napoli-Capri ed è il solito navigato campione ad agguantarla per primo. Sale a bordo e si mette ai remi. La barca ha un nuovo nocchiero. Remare da solo è faticoso, fa d’uopo perciò, arruolare qualcuno che dia una mano, pardon, una remata per portarla in porto. Sic transit gloria mundi! Morto un generale se ne fa un altro. W Totò!