È passato più di un mese dalla fine delle elezioni amministrative a Casoria, ma la città continua ad essere imbrattata da affissioni elettorali e propagandistiche.
Strappati, scoloriti, appoltigliati: questi manifesti, mai rimossi, sono le tracce visibili e tangibili di una città che viene trascurata e abbandonata a se stessa.
Se è vero che la piaga dell’attacchinaggio selvaggio è una pratica diffusa in tutta Italia, contro la quale gli ambientalisti lottano ad ogni corsa elettorale, bisognerebbe almeno avere la decenza, finite le elezioni, di far ripulire i muri delle città. I manifesti, invece, vengono lasciati lì a marcire e a fare il loro corso biologico. Oltre ad essere uno spreco di denaro e di carta, dunque, le affissioni elettorali, rappresentano una vera e propria rovina ambientale. Dov’è il senso civico di tutto ciò?
È un paradosso che siano proprio coloro i quali si sono riempiti la bocca di belle parole e di grandi progetti per il futuro della città ad averla imbrattata e deturpata.
Insomma, chi sporca e non fa altro che acuire il degrado della città vuole poi rappresentarci.
Tutto nella norma…