Due facce pulite, ma non nuove. Due professionisti (un cardiologo e un commercialista), ma con esperienze amministrative alle spalle. L’uno, Massimo Iodice, ex Assessore alle Finanze della Giunta Ferrara, l’altro, Enzo Carfora, ex consigliere comunale e attualmente consigliere provinciale. Due persone stimate che non hanno messo la loro firma sullo sfascio, ma sostenute da personaggi notissimi e discussi. Più furbi a destra, dove la presenza dei big è stata discreta, meno a sinistra, dove è stato fatto più di un errore di comunicazione. Mai sarebbero arrivati a tali numeri, Carfora e Iodice, senza l’appoggio dei “vecchi”, ma tutte le medaglie hanno due facce.
Carfora pagherà probabilmente in termini numerici l’ingombrante presenza alle sue spalle di Tommaso Casillo, già perdente alle ultime amministrative nel 2008, quando Stefano Ferrara lo batté proprio al ballottaggio incarnando un desiderio di cambiamento che poi non ha saputo concretizzare. La faccia rassicurante di Carfora e la scelta di toni bassi e pacati in campagna elettorale gli ha fatto guadagnare punti, facendolo volare a quasi mille voti sopra le liste che lo sostengono, segno di inequivocabile consenso personale.
Situazione contraria per Massimo Iodice, che ha invece raccolto meno consensi personali rispetto alle liste, ma ha staccato Carfora di tre punti percentuali al primo turno. Non meno discussi i padrini dell’ex Assessore, Enzo Nespoli Sindaco di Afragola e Gennaro Nocera, consigliere regionale PDL ed ex Presidente del Consiglio Comunale. Sono loro ad averlo trasformato da tecnico mite e dalla voce bassa a candidato smaliziato a suo agio con microfono e telecamere. Iodice è stato l’arma di Nocera contro Ferrara e Cosentino nel braccio di ferro provinciale e regionale, arma vincente visti i risultati. Certo è, e basta dare un’occhiata a blog e social network per capirlo, che nonostante l’apparentamento (in realtà un alleanza, perché non c’è stato apparentamento ufficiale) del PDL alle liste di Iodice in molti si chiameranno fuori e non intendono seguire la linea del partito. Resterà a Massimo Iodice il voto degli elettori di centrodestra che seguono il simbolo al di là di chi lo rappresenta, ma i sostenitori di Ferrara non hanno digerito il colpo di teatro delle liste civiche e molti annunciano addirittura che voteranno il candidato di centrosinistra pur di non sostenere l’ex delfino, portato da Ferrara in Giunta e indicato come candidato del PDL da lui stesso prima di richiedere la ricandidatura a Cosentino. L’alleanza ha stupito qualcuno che l’ha giudicata incoerente, ma era impensabile che i vertici del PDL facessero perdurare questa situazione di frattura, mandando addirittura il partito all’opposizione in ogni caso, dopo la sonora sconfitta del candidato ufficiale. Nel frattempo Ferrara continua ad andare per la sua strada e fa circolare un manifesto con tanto di simbolo del PDL in cui invita a votare «persone libere e non i traditori», senza condizionamenti, senza distinguere tra destra e sinistra ma «tra persone per bene e persone indegne, tra coalizioni omogenee e cartelli disomogenei». Quindi si profila la paradossale situazione in cui i sostenitori del PDL voteranno Iodice e quelli di Stefano Ferrara voteranno Carfora. Ma sono congetture che non tengono conto dell’astensionismo già sperimentato al primo turno, della fisiologica diminuzione di affluenza al secondo e del voto di chi si limita a pensare con la propria testa senza seguire le indicazioni dall’alto.
A sinistra, intanto, Noi di Arpino autonoma ha siglato l’apparentamento con Carfora assicurando un seggio in caso di vittoria, mentre le liste che hanno appoggiato Vittorio Mazzone al primo turno hanno preferito evitare apparentamenti, anche se Sinistra e Libertà invita i suoi elettori a votare Carfora, non il loro candidato ideale né la coalizione che rappresenti il centrosinistra come da loro inteso, ma sempre preferito al centrodestra di Iodice.