Antonio Di Donna e Raffaele Lettieri, rispettivamente Vescovo e Sindaco di Acerra, scrivono separatamente al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, per protestare contro il varo del nuovo piano regionale rifiuti che autorizza l’ incremento della percentuale di spazzatura da bruciare nell’inceneritore. I motivi che hanno indotto gli autorevoli esponenti delle istituzioni religiosa e civile a rivolgere un vibrante appello al Governatore campano sono ben esplicitati nelle loro missive: il Presule spiega che il pieno utilizzo della struttura potrebbe causare “un drammatico,inspiegabile e irresponsabile accanimento che potrebbe rivelarsi mortale per una città che ha già pagato a caro prezzo scelte sbagliate e perverse di sviluppo, e che non può continuare a pagare per tutta la Regione o per gli errori compiuti”
Il Vescovo, inoltre, dopo aver posto in rilievo che non sono state realizzate le bonifiche del territorio stabilite nell’accordo di programma del 2009 tra Regione, Comune, Commissariato e Ministero, sottolinea che è stata disattesa finanche la promessa di “garantire il controllo dell’inceneritore da parte dei cittadini, che pure potrebbe in qualche modo stemperare i toni e rasserenare l’ambiente”. Una comunicazione è stata inviata dal Prelato anche ai parroci della Diocesi di Acerra, esortandoli a chiedere ai fedeli di invocare nella preghiera il Signore “perché di fronte a rinnovati pericoli in relazione all’inquinamento ambientale, siano difese la vita e la salute degli abitanti di questo territorio.” Un “no”, dunque, fermo, determinato, accorato, affinché “non ci siano più madri e padri che piangano figli morti per l’inquinamento ambientale; perché le nostre città non siano più oggetto di “scarto”; perché sia promossa la vocazione agricola delle nostre terre”.
Molto preoccupato per gli effetti perniciosi sulla salute pubblica del decreto regionale anche il sindaco Lettieri, il quale afferma in maniera perentoria e tassativa che occorre assolutamente “scongiurare il pieno utilizzo dell’inceneritore” , evidenziando che “un ampliamento di fatto della struttura è un sopruso cui il popolo resisterà”. Il che fa supporre che saranno organizzati presso la Regione sit in di protesta.
Antonio Botta