ROMA – in pochi giorni Standard & Poor’s e Moody’s, due delle principali agenzie di rating internazionali, hanno declassato l’Italia sul merito di credito portando il nostro Paese da “neutrale” a “negativo”.
La decisione e’ una diretta conseguenza della messa sotto osservazione del rating sovrano dell’Italia il 17 giugno. Il tutto si aggiunge all’osservazione del rating delle società pubbliche italiane, Enel, Eni, Finmeccanica, Poste e Terna.
L’azione di mettere sotto osservazione il rating di regioni, province e città, fa seguito a quella di ”mettere sotto osservazione il rating Aa2 dell’Italia per un possibile downgrade il 17 giugno 2011. I motivi che hanno portato alla revisione sono: le sfide per la crescita, date le debolezze macroeconomiche strutturali e il possibile aumento nel tempo dei assi di interesse; i rischi nell’attuazione dei piani di risanamento che sono richiesti per ridurre lo stock del debito italiano; e i rischi posti dal cambiamento delle condizioni di finanziamento per i paesi europei con alti livelli di debito”.
Le regioni coinvolte nella messa sotto osservazione sono: Basilicata, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Sicilia, Toscana Umbria e Veneto. Le province sono: le autonome Trento e Bolzano, Arezzo, Bologna, Firenze, Genova, Milano e Torino. Le citta’ sono: Bologna, Milano, Siena e Venezia. A essere interessate alla revisone sono anche la Cassa del Trentino e Finlombarda
Ma non sono tutti così negativi. Fitch, altra agenzia di rating, assegna all’Italia un ‘AA-‘ inferiore al giudizio di Moody’s ma superiore a quello di S&P, mantenendo dunque invariato l’outlook sul voto relativo all’Italia. ”Se dovessero emergere nuove informazioni, ciò potrebbe spingerci a fare dei cambiamenti”, spiega Riley. Ma ”in questo momento non c’e’ intenzione di cambiare il rating o l’outlook”, perché ”il piano di consolidamento fiscale procede come previsto” e così anche il bilancio pubblico. Certo ”la crescita del primo trimestre e’ stata deludente” ma – dice
l’analista – si tratta di un fattore presente da tempo e che già viene messo in conto nell’attuale rating italiano”.
Il rialzo dei premi di rendimento italiani, trascinati nei giorni scorsi dagli spread di Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna, rappresenta una ”potenziale fonte di preoccupazione per Fitch, racconta Riley. Ma gli spread ”possono salire così come possono ridiscendere”, e ”non si tratta di un problema fondamentale. L’Italia viaggia a meno di 200 punti base di premio di rendimento sul bund tedesco, contro i 250 della Spagna, gli oltre 1.400 della Grecia, gli oltre 800 punti base di Portogallo e Irlanda.
Grandi attese, dunque, per la manovra 2013- 2014. che dovrebbe essere presentata entro la fine di luglio in Parlamento. : ”Aspettiamo i dettagli”, spiega Riley.
Uno scenario economico difficile, dunque, ma non impossibile. Uno scenario da affrontare con grande responsabilità e competenza, come d’altronde il Ministro Tremonti fin ora è riuscito a fare. Un momento topico in cui verranno decise le sorti del nostro Paese, e di noi cittadini, pare da qui al 2040. Tutto dipende da una possibile svolta, in negativo o in positivo. Al momento non si possono fare pronostici in merito, bisogna solo aspettare fiduciosi.
Certo è poco confortante vedere come, in questo momento storico, il balletto della politica italiana non solo non si fermi ma volga, piuttosto, al degrado. Scene come quelle di Pontida in cui Salvini inneggia e incita a cori da stadio primordiali, o proposte fuori da qualunque vincolo di bilancio come quelle di spostare ministeri o sedi di rappresentanza da Roma, non fanno bene né al Paese né ai cittadini italiani. Non c’è da dormire sonni tranquilli, insomma, considerando che il grande fratello delle agenzie di rating internazionali ci osserva da molto vicino 24 ore su 24.