La scorsa settimana, a pochi passi dal Santiago Bernabeu, mi apprestavo a prendere il mio treno diretto verso il capoluogo del Pais Vasco, Vitoria-Gasteiz. Durante il viaggio, abbastanza lungo, mi è capitato di buttare un occhio sul titolo di un giornale che stava leggendo un signore in qualche fila più avanti della mia. “El Napoles, un Vesubio“, questo il titolone accompagnato dalle foto del capocannoniere Dries Mertens e del grande ex Josè Maria Callejon. Il Napoli, un Vesuvio, quindi un vulcano: un chiaro riferimento alla clamorosa vittoria contro il Bologna e allo straordinario potenziale offensivo partenopeo. La considerazione verso la squadra allenata da Maurizio Sarri, qui in Spagna, è veramente molto, molto alta. Certo, nel Pais Vasco ricordano con piacere il preliminare del 2014 che consegnò all’Athletic Club una storica qualificazione alla fase a gironi. Però i tifosi della squadra di Bilbao, a un’ora da Vitoria, e anche quelli dell’Alavés, la squadra locale, questa volta tiferanno per il Napoli.
Il Real Madrid non è molto “querido”, amato, in Euskadi e così questa sera, nei migliori bar di Vitoria-Gasteiz, Donostia-San Sebastian e Bilbao, davanti a una birra e alla Champions, non sarà per nulla inusuale trovare gente pronta a tifare per gli azzurri.
Ovviamente il favore dei pronostici pende vertiginosamente dalla parte del Real Madrid, una squadra sicuramente più abituata al grande palcoscenico europeo rispetto al Napoli. Però gli azzurri hanno il dovere e l’obbligo di provare a giocarsela, anche perché a volte le imprese sono possibili. La squadra di Vitoria-Gasteiz, il “piccolo” ma Glorioso “Deportivo Alavés”, proprio la scorsa settimana, ha staccato il pass, a sorpresa, per la finale di Copa del Rey, la prima della sua storia dopo una finale di Coppa Uefa giocata contro il Liverpool nel 2001. Il “piccolo” Alavés, che lo scorso anno giocava nella Segunda Division, ora che sono qui mi ha ricordato che niente è impossibile.
Non è retorica: arrivare al Bernabeu, per una generazione come la mia che ha cominciato a seguire il Napoli nei periodi difficili in cui si bazzicava tra Serie A e Serie B, poco prima della clamorosa e rovinosa caduta in Serie C, è una grandissima emozione. Adesso proviamo a completare il capolavoro con una pennellata d’autore.