Il Movimento di lotta per il lavoro Casoria e l’Unione sindacale di base hanno incontrato la direttrice del centro riciclo Vedelago Carla Polim la quale è arrivata a Napoli per dare consigli su come organizzare centri di riciclo in Campania in alternativa ad inceneritori e discariche. Il Movimento di lotta per il lavoro e Usb hanno illustrato il proprio progetto in materia alla direttrice, esperta nell’ambito del riciclo: “La Signora Carla Poli – dichiarano esponenti del movimento e del sindacato – ha affermato di appoggiare la nostra importante iniziativa”.
L’idea che i disoccupati in lotta vogliono proporre all’amministrazione è quella dell’apertura di un centro di riciclo ecosostenibile a Casoria, su un ‘area dismessa da trasformare in area attrezzata. “Dobbiamo portare la raccolta differenziata al 100%; la differenziata tutela la salute, l’ambiente e crea nuovi posti di lavoro” sostengono dal coordinamento che proporrà un’ importante convegno sulla realizzazione del centro di riciclo ecosostenibile Casoria (C.R.E.C). “Dopo diciassette anni di promesse e di piani regionali di “emergenza” – proseguono – i governanti di centro-destra prima e centrosinistra poi hanno trasformato i nostri territori in una enorme discarica di monnezza a cielo aperto avvelenando tutto. Dopo diciassette anni gli unici a beneficiare di questa situazione sono stati la Fibe, i Poteri forti e la camorra, che dopo aver speculato parassitariamente sul ciclo dei rifiuti continua ancor oggi a fare soldi grazie all’affare delle ecoballe, e i vari subcommissari, “esperti”, consulenti, immobiliaristi legati ai politici di turno, che si sono mangiati in questi anni la bellezza di 1.825.000.000 di euro di denaro pubblico”. Concludono i membri del coordinamento: “L’inceneritore di Acerra non funziona e non dà sicurezza con i parametri di immissioni nell’ aria che sono oltre alla soglia consentita per la sicurezza della salute pubblica. Dopo diciassette anni il governo centrale e regionale, gli stessi che sono responsabili di questi fallimenti hanno pure la faccia tosta di chiedere nuovi sacrifici alle popolazioni residenti imponendoci la riapertura di nuove discariche e inceneritori.
Lo stop ad inceneritori e discariche, il varo di un programma di bonifica rigorosa dei suoli con conseguente migliaia di assunzioni, la realizzazione degli impianti di compostaggio e dell’intera filiera della raccolta differenziata sono gli obiettivi per una grande battaglia culturale e politica sempre più urgente e necessaria”.