Bello e coinvolgente il concerto della corale “Cantate Domino”, svoltosi ieri nella parrocchia “S. Paolo” in Casoria, in preparazione alla festività del Patrono e all’evento sacro del Corpus Domini. La suggestiva esibizione della corale ha permesso ai fedeli di elevare l’animo verso l’Altissimo, di intuire l’armonia e la bellezza infinita di Dio ed è maturata in tanti convenuti la consapevolezza che la Chiesa non può appagarsi del solo ordinario, del solo usuale: deve ridestare la voce del Cosmo, glorificando il Creatore e svelando al Cosmo stesso la sua magnificenza, rendendolo bello, abitabile, amabile.
Il linguaggio solenne della musica sacra è indubbiamente un “tesoro prezioso” della Chiesa e dell’umanità per rendere lode al Signore della Storia. In un’intervista concessa tempo fa al giornalista Vittorio Messori, Papa Ratzinger, allora Cardinale, dichiarò che “una Chiesa che si riduca solo a fare della musica “corrente” cade nell’inetto e diviene essa stessa inetta. La Chiesa ha il dovere di essere anche “città della gloria”, luogo dove sono raccolte e portate all’orecchio di Dio le voci più profonde dell’umanità”.
E’ importante” – ha dichiarato il parroco don Nunzio D’Elia al termine del concerto – “recuperare il patrimonio della musica sacra, tesoro da scoprire e da rivalutare. Iniziative del genere possono contribuire alla rieducazione dell’uomo che vive un periodo di profonda crisi valoriale”. I brani di musica classica eseguiti alla perfezione hanno destato nei partecipanti la nostalgia della bellezza, soffocata, purtroppo, dalle sconcezze e dalle volgarità diffuse con abbondanza dai mezzi di comunicazione di massa. Se la Chiesa deve continuare a convertire, dunque a umanizzare il mondo, non può rinunciare nella sua liturgia alla bellezza gustabile anche attraverso la musica sacra, bellezza che è unita in modo inestricabile all’amore e insieme allo splendore della Resurrezione. Uscendo dal tempio estasiata ed entusiasta, una fedele, commentando in termini lusinghieri il concerto, ha detto che i cristiani devono continuare a fare della loro Chiesa un focolare del bello, dunque del vero, senza il quale il mondo diventa il primo girone dell’inferno. Un’altra ha proposto di organizzare, nel nuovo anno pastorale, un calendario di eventi musicali con letture e riflessioni a tema, nell’ambito dell’undicesimo decanato, come nuova e coinvolgente modalità di evangelizzazione. Ottima l’idea: da girare subito al decano don Marco Liardo!