Dal 14 aprile dalle ore 19.00 si aprirà, presso il museo CAM, la mostra You no speak Americano original, a cura di Antonio Manfredi. L’evento dà voce alla volontà del museo di Casoria di denunciare, attraverso il linguaggio dell’arte, ogni discriminazione, di nazionalità, razza, religione, età, orientamento sessuale, etc.
In un momento storico in cui mura e barriere si pongono come delimitazioni di umanità, il museo CAM lancia una chiamata alle armi agli artisti di tutto il mondo per ribadire la necessità di integrazione contro il razzismo. L’appello del CAM e del suo vulcanico direttore Antonio Manfredi è come sempre in stile provocatorio, in questo caso attraverso l’utilizzo dell’icona dello zio Sam con il volto di Donald Trump. È proprio il nuovo presidente degli Stati Uniti ad assurgere a simbolo negativo, per le sue restrizioni e per i suoi comportamenti discriminatori, e a ispirare l’ironico titolo dell’evento unico nel suo genere, You no speak Americano original, non parli l’americano originale, ma qual è la lingua originale di un popolo che si è formato grazie all’immigrazione? Quali sono i veri rapporti tra leggi xenofobe, economia, strategia politica e populismo?Stimolati dalla cronaca mondiale, che offre purtroppo molti esempi simili, artisti da tutto il mondo hanno inviato opere inerenti al tema proposto mostrando quanto la discriminazione segni profondamente le relazioni e lo sviluppo sociale. Le denunce artistiche rimarranno esposte al CAM fino al 28 aprile. In occasione della serata di inaugurazione si esibirà il gruppo Concentric Circles (Luigi Castiello, Gianluigi Capasso, Pasquale Benincasa, concentriccircles3io.bandcamp.com/ ).
http://www.casoriacontemporaryartmuseum.com/it/you-no-speak-americano-original/