“Che bello!”, hanno esclamato gli alunni delle classi seconde dell’I. C. “1° Ludovico da Casoria” centrale – scuola primaria, alla vista sulla lavagna LIM del dipinto di Leonardo da Vinci, “L’ultima Cena”, realizzato, poi, come lavoretto di Pasqua con il valido aiuto di tutti i loro docenti: originale come idea, richiamante l’Evento della sera del Giovedì santo, in cui Gesù istituì l’Eucaristia.
Sì, non poteva non esserci, da parte dei bambini, un’esclamazione più sentita e appropriata: oggi, purtroppo, si è perso il senso dello stupore, della meraviglia e, quindi, disincantati e freddamente razionali, gli adulti non sono più capaci di trasmettere ai piccoli la gioia che suscita la bellezza, da far cogliere in un paesaggio incantevole, in un’opera scultorea e/o architettonica, in un dipinto, in una poesia. La dimensione estetica si è smarrita, ma va recuperata e coltivata in questo nostro tempo in cui stiamo andando veloci, ma senza sapere dove: epoca della fretta, della corsa spasmodica, del vagare alla cieca con le nostre coscienze, senza alcuna illuminazione, privi di una meta; siamo abituati ad emozioni effimere, ad esternazioni fugaci, ma incapaci di provare moti interiori profondi, sentimenti radicati nell’anima che sappiano trasformare la vita in meglio, elevarla e renderla luminosa e magnifica.
E se fosse vero ciò che scrisse Dostoevskij, ossia che la “bellezza salverà il mondo”? La sorpresa gioiosa scorta sul volto dei bambini quando hanno ammirato l’Opera di L. da Vinci pare confermare l’intuizione dello scrittore russo. Il lavoretto da loro realizzato e portato a casa con grande fierezza potrebbe costituire l’avvio di un percorso sulla bellezza da continuare e sviluppare nei prossimi anni. Scrisse Benedetto XVI rivolgendosi agli artisti: “Voi siete custodi della bellezza. Siate perciò grati dei doni ricevuti e pienamente consapevoli della grande responsabilità di comunicare la bellezza, di far comunicare nella bellezza e attraverso la bellezza! Siate anche voi, attraverso la vostra arte, annunciatori e testimoni di speranza per l’umanità! E non abbiate paura di confrontarvi con la sorgente prima e ultima della bellezza, di dialogare con i credenti, con chi, come voi, si sente pellegrino nel mondo e nella storia verso la Bellezza infinita! La fede non toglie nulla al vostro genio, alla vostra arte, anzi li esalta e li nutre, li incoraggia a varcare la soglia e a contemplare con occhi affascinati e commossi la méta ultima e definitiva, il sole senza tramonto che illumina e fa bello il presente”.
Soprattutto oggi vale la pena contemplare “L’ultima cena”, giorno in cui i credenti in Cristo celebrano l’istituzione dell’Eucaristia: in quel po’ di pane e di vino, la fede contempla la concentrazione della massima energia nel più piccolo spazio, per dare la vita: è la logica misteriosa, ma materialmente reale di Dio, così profondamente diversa da quella dell’uomo, che ha portato alla concentrazione della massima energia nel più piccolo spazio, per dare la morte: la bomba atomica. E, allora, evviva i bambini delle classi seconde della S. Mauro e i loro insegnanti, che, con il lavoretto pasquale, ci stimolano, oggi, a riflettere sull’importanza dell’arte e del dono del corpo e del sangue offertoci da Cristo.
Antonio Botta