Intervista televisiva del Direttore Nando Troise all’avvocato Francesco Polizio sull’inchiesta nomine al Comune di Casoria

 

C’è un poco di filosofia di Giulio Andreotti, la summa del pensiero del divo Giulio è racchiusa nelle sue celebri battute tipo “Il potere logora chi non ce l’ha” o “A pensare male degli altri si fa peccato ma molto spesso si azzecca” e quella, un poco meno conosciuta: l’Italia è il Paese dei precedenti che sono la nostra rovina, ognuno opera come ha fatto chi l’ha preceduto senza preoccuparsi se sia giusto o sbagliato, per cui succede che gli errori si trascinino nel tempo.

Tralasciando le prima due, appare degna di considerazione la terza, quella della regola dei “precedenti” in riferimento all’inchiesta nomine al Comune di Casoria, dove nel Corso degli anni, l’attuale Amministrazione retta dal Sindaco Pasquale Fucito è assolutamente estranea ai fatti come ricordato dal Sindaco stesso in un comunicato, si è proceduto a nomine di consulenti esterni a tempo determinato per un danno stimato di circa 1,6 milioni di euro.

Dice che c’entra il “pensiero” andreottiano sulla regola dei “precedenti” in questa faccenda?

Semplice, li richiama, come riferito nel numero 19 del 7 maggio scorso del nostro giornale nell’articolo di Diana Santucci, a mo’ di spiegazione, traducendo i “precedenti” andreottiani in “prassi” delle precedenti amministrazioni, Luisa Marro , Assessore all’epoca dei fatti contestati ed attualmente Consigliere Comunale a Casoria.

Siamo là come concetto “è una prassi già seguita dalle precedenti Amministrazioni che abbiamo ritenuto perfettamente nel solco della legalità e volta all’interesse della collettività cittadina”.

Peccato che non lo abbia “ritenuto” la Corte dei Conti della Campania che, evidentemente non fidandosi delle “prassi” ma delle normative vigenti contesta le nomine sotto diversi aspetti: numero di consulenti esterni eccedenti, nel corso degli anni, il numero massimo consentito per il Comune di Casoria; affidamento di incarichi per mansioni che potevano essere espletate da personale interno fornito sia dei titoli accademici che professionali richiesti; mancata valutazione di alcuni titoli curriculari nella scelta dei soggetti destinatari degli incarichi.

Sarà pure “prassi”, ma al di là del fatto che quando si amministra un Comune bisognerebbe avere, qualsiasi sia il ruolo rivestito, un “minimum” di competenze da non confondere la “prassi” con la norma, esistono figure istituzionali, come il Segretario Generale, che sono scelti per competenza specifica e certificata.

Il “fattaccio” invece si è protratto negli anni e, nonostante ricorsi e segnalazioni che il percorso seguito era sbagliato, non ci si è preoccupati di analizzare, pure esiste anche in ogni Comune un’apposita Avvocatura, le segnalazioni con i professionisti interni o, al limite, esterni come quelli prefettizi.

“Casoria Due”, come compito primario della stampa, è sempre stato sulla notizia, ultimamente oltre il già citato articolo dell’avvocato Diana Santucci; con l’articolo, la settimana successiva, di Gianluca Grimaldi: Danni erariali, le cifre astronomiche e le scuse che non arriveranno mai.

Articoli già di per sé estremamente esaustivi, sia sotto l’aspetto tecnico-giuridico che politico, e basati su dati di fatto assolutamente oggettivi.

In ultimo è stato lo stesso Direttore del giornale, Nando Troise, ad affrontare il “fattaccio” contestato al Comune con un’interessantissima intervista all’avvocato Francesco Polizio, ancora in replica su Campania Felix TV alle ore 20,35 dgt 613, 694, 210.

L’intervista prende spunto proprio dagli articoli menzionati, con la lettura di ampi stralci da parte del Direttore, e la disamina di un esperto di diritto dello spessore di Francesco Polizio che ha tracciato brevemente, ma esaustivamente, l’iter delle varie decisioni politiche che hanno portato la Corte dei Conti della Campania a contestare agli amministratori e tecnici interessati le irregolarità citate e dando loro la possibilità di produrre atti e documentazioni a discarica anche previo visione della documentazione agli atti della Corte dei Conti che poi, valutato quanto prodotto dai soggetti interessati, procederà di conseguenza.

Siamo, quindi, chiarisce l’avvocato Francesco Polizio ancora in una fase istruttoria e, quindi, tutte le persone interessate sono da considerarsi non responsabili fino a giudizio definitivo.

Tanto premesso,  l’avvocato chiarisce dettagliatamente le norme che la Corte ritiene violate e i documenti che sono alla base della contestazione e della valutazione dell’enorme danno   prodotto alla Collettività per il recupero di tale somma  sia attraverso l’introito di tasse maggiorate sia attraverso una diminuzione dei servizi offerti dal Comune alla popolazione.

L’excursus fatto dall’avvocato  Francesco Polizio è semplice nell’enunciazione, non un linguaggio tecnico o politichese, per essere comprensibile alla maggioranza dei cittadini, ma completa sia sotto l’aspetto giuridico con il richiamo specifico alle norme; sia sotto l’aspetto politico attraverso i richiami costanti di cui non si è tenuto conto pur di procedere a tali nomine; sia sotto l’aspetto cronologico con un excursus temporale che ha chiamato in causa i vari personaggi succedutisi nel tempo in questa pessima “prassi” e brutta pagina della storia politica di Casoria.

Nel citato articolo di Gianluca Grimaldi il collega auspica, che si chieda scusa a ogni cittadino di Casoria, 1.593.391 volte, è l’ammontare del danno erariale contestato, ad ogni cittadino casoriano.

Sono scuse, dice Gianluca, che non arriveranno mai. Ha ragione: anche non scusarsi, nel nostro Bel Paese, è “prassi”.

 

Antonio Valenti

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