NAPOLI – “Le idee belle a favore della cittadinanza proposte da chi vuole solo impegnarsi a favore della cultura dovrebbero essere ascoltate e magari concretizzate”. È palesemente basito Fabio Amodio, socio assieme alle cugine Monica e Giovanna della nota cartoleria AStore Srls ubicata a Port’Alba. Conosciuta soprattutto semplicemente come cartoleria Amodio, da tanti anni è tappa fissa di studenti: la ressa di fine estate per rifornirsi di materiale scolastico ha contraddistinto spesso l’attività, che col tempo è diventata vero punto di riferimento per gli allievi che studiano arte e per numerosi artisti tramite l’organizzazione di eventi presso la sede che affaccia al centro del tratto che a Port’Alba collega l’incrocio con Piazza Bellini a Piazza Dante.
IL PROGETTO – Fabio apre il prospetto cartaceo per mostrarlo con un orgoglio velato da sbigottimento e con un movimento deciso di dita indica l’esterno: è proprio lì che i tre cugini vorrebbero “mettere dei semplici tavolini – spiega – con delle sedie. Niente che indichi un guadagno da parte nostra, l’idea non è vendere cose da mangiare o proporre cose che possano sporcare e rovinare l’esterno, vogliamo donare un luogo dove sedersi a cittadini e turisti affinché possano leggere gratuitamente i libri che qui si vendono se è loro desiderio e sfruttare un wi-fi che proporremo gratuitamente”. Tavolini per letture ma anche per scrivere un pensiero su un pezzo per carta, volendo anche per dipingere, magari ispirandosi guardando l’antica porta seicentesca della città di Napoli. Tavolini disponibili per chiunque passi e che potrebbero essere usati liberamente per chiacchiere tra artisti e come supporto per eventi estemporanei oppure organizzati. Tavolini anche per bambini che magari vogliono organizzare con la supervisione dei genitori un incontro per leggere fra loro racconti e apprezzare l’eterna bellezza della lettura. Un punto di appoggio che è una zona di relax ma soprattutto di cultura, perché “lo scopo – ricorda Fabio – è fornire nuovo motivo di ricchezza culturale a una città che già di per sé è meravigliosamente ricca culturalmente, tavolini dove tutti possono trovare uno spazio per se stessi o un luogo da trasformare in qualcosa di squisitamente culturale da dare agli altri”.
LE COLLABORAZIONI – L’idea ha già conquistato i residenti della zona, tutti pronti a creare una rete che possa far diventare “la via, che è pedonale – chiosa – un incantevole e accogliente luogo di relax dove acculturarsi in mille modi differenti, senza dare difficoltà ai passanti e a possibili ambulanze o che altro”. Fabio e le cugine hanno aperto un gruppo su un noto social network inizialmente per raggruppare amici e clienti, ma hanno espresso la loro idea e in poco tempo ‘NARC – New Artistic and Reading Company’ ha raccolto più di duemila membri, molti desiderosi che il progetto di una cartolibreria che diventa sede interna ed esterna di arte e cultura possa diventare realtà.
L’ATTESA – L’iniziativa si mostra lodevole, ma… c’è per l’appunto un ‘ma’, come racconta sbalordito Fabio. “Non ci sentiamo ascoltati dalle istituzioni – annuncia – perché non capiamo se c’è un iter burocratico da rispettare, che tra l’altro potrebbe essere terribilmente lungo, non ci sentivamo ascoltati nel momento in cui abbiamo chiesto informazioni, notiamo poca attenzione per chi propone un’idea semplice che vuole far del bene alla cittadinanza, volevamo che fosse fruibile per l’estate ma ora dobbiamo sperare per settembre”. Fabio sottolinea che “il progetto è totalmente a spese dell’azienda, anzi, vorremmo donare alle istituzioni un punto di riferimento urbano nuovo che noi dovremmo gestire garantendo pulizia e ordine”. Speravano che la loro idea fosse accolta con un certo entusiasmo o almeno che avesse la giusta attenzione, evidenziando come il progetto voglia rientrare nelle iniziative che gli imprenditori vogliono proporre per promuovere e tutelare l’area, che ha sofferto per la crisi economica. “Ci piacerebbe invitare il Sindaco e i suoi assessori – afferma Fabio – per discuterne meglio e, se tutto va bene, vorremmo fossero presenti all’inaugurazione, un momento di festa per la città che vuole renderla ulteriormente più bella e non deturparla. Noi imprenditori siamo pronti a proporre idee per il bene della città e della cittadinanza – conclude – ma le istituzioni devono ascoltarci di più”.
Emilia Sensale