In un articolo pubblicato da “Il Giornale” il direttore Vittorio Feltri ha utilizzato le città di Casoria, Torre Annunziata e Corleone, come termine di paragone per esaltare la laboriosità e l’onestà delle città di Sondrio, Brescia e Como contrapposte al malaffare, all’inciviltà ed alla disonestà delle cittadine del napoletano e dell’entroterra siculo. Personalmente ritengo leggere Feltri, soprattutto da un po’ di tempo a questa parte, un sistematico disinformarsi. Egli è da sempre un giornalista dai toni forti, sprezzanti, distruttivi. Una delle arti in cui più si cementa è l’anti-italianità militante e l’odio nei confronti del Sud. L’accanirsi contro il Meridione d’Italia ed in particolare contro Napoli è un tormentone. La violenza delle sue parole è impressionante; non diretta contro criminalità organizzata, classe politica o imprenditoria collusa, bensì contro il popolo napoletano, le nostre tradizioni e da ultimo contro chi fa informazione ed antimafia come Roberto Saviano.
In quest’ultimo come nei precedenti articoli, un individuo che non ha mai vissuto il Sud, Napoli, Casoria, Torre Annunziata, Corleone diffonde opinioni, elabora punti di vista. Feltri mi da l’idea di quei personaggi comuni di strada che leggono su City, Leggo o altri free press storie e racconti di luoghi e si sentono in diritto di giudicare e disprezzare. Usare Casoria, Torre Annunziata e Corleone per colpire un nemico, Roberto Saviano. Feltri non sa nulla di queste città, ma l’uomo comune (a cui Feltri si rivolge) sa che sono posti di camorra e mafia, quindi bene utilizzarli. Ma cosa aggiungere di un giornalista che raccoglie firme contro un autore che con dati DIA e giustizia Antimafia alla mano, dice alla parte ricca del paese:”Attenti, le mafie investono dove girano i soldi”? Cosa aggiungere a chi critica Napoli ed il Sud sempre ovunque e comunque? Dicendo che la ‘ndrangheta (trasporti, appalti, mercato ortofrutticolo, vita notturna, droga), la camorra (smaltimento rifiuti, ristorazione, appalti), la mafia (edilizia, vita notturna, mercato della droga) sono presenti al nord in tanti settori si fa un servizio al cittadino settentrionale. La parte vessata dalle mafie del paese viene vilipesa e derisa anche quando tenta di reagire e fornire anticorpi a chi forse non comprende subito i meccanismi di queste organizzazioni. Ho letto le accorate parole di difesa del Sindaco Ferrara. Va dato atto al Sindaco di aver subito reagito contro questo giornalista. Anzi, magari avremo tutti gradito parole più dure verso chi – da Noemi in poi – scrive di Casoria come di una cloaca italica. Noi potremo adesso decantare la nebbia della sua Bergamo, i valori familiari e sociali che al nord più che al Sud si disgregano, il razzismo che ogni immigrato (straniero o meridionale) percepisce quotidianamente dai politici e dalle istituzioni lombarde. Invece no!
Noi vogliamo pensare al Nord nobile, propositivo, solidale. Alla Como, alla Brescia, alla Sondrio che si sentono italiane ed amano l’Italia tutta da Torino a Gela, che ripudiano idee di secessione che farebbero il ricco motore lombardo essere solo la periferia svizzera o staterello di influenza austriaca, tedesca o francese. Un Nord che ama i propri abitanti di origine meridionale e si adopera per la ricchezza del paese, che pretende (ovviamente) il giusto, ma non si lascia abbindolare da un cantastorie.