Sono note a tutti le cause del processo di degrado e di contaminazione del territorio campano, messe in luce dalle dettagliate inchieste della Procura di Napoli e di S. Maria Capua Vetere e divulgate da valenti e coraggiosi giornalisti, in primis Roberto Saviano. Moltissime pagine descrivono i lunghi tragitti di camion, scesi di notte dalle regioni settentrionali per scaricare nella piana campana i rifiuti tossici prodotti dalle industrie del Nord. Una vasta area, compresa tra Napoli e Caserta, nella quale si contano centinaia di Comuni e milioni di abitanti, è stata trasformata dalla Camorra in enorme discarica abusiva contenente ammassi di amianto, residui industriali, scarti nocivi. Oltre i terreni, sono state inquinate criminalmente le falde acquifere, avvelenate da solventi per vernice e percolato. Ecco spiegato il motivo per cui in Campania la percentuale dei casi di tumore è il doppio di quella nazionale. Dovrebbe far riflettere, al riguardo, un dato relativo a Casoria: l’ospedale “S. Maria
della Pietà”, retto dai PP Camilliani, tratta e segue ogni anno centinaia di pazienti affetti da neoplasie. A causa dell’alta incidenza dei casi di cancro nel nostro territorio, il Presidio ospedaliero, negli ultimi anni, si è dovuto sempre più orientare verso la diagnosi e il trattamento chirurgico delle malattie tumorali, acquisendone specifiche competenze. Le più frequenti patologie neoplastiche sono quelle gastrointestinali (tumori al colon retto, dello stomaco, del fegato, del pancreas ), che, sebbene talvolta non possano essere operate, sono tenute sotto controllo e curate con trattamenti endoscopici e farmacologici; in tal modo, è possibile assicurare ai pazienti una migliore qualità di vita. Si interviene, inoltre, sulle neoplasie della mammella. Da oltre due anni,nel nosocomio di Casoria, sono attivi due ambulatori integrati chirurgici ed oncologici per seguire nel tempo i pazienti: l’ambulatorio integrato dei tumori gastrointestinali e quello della senologia. Essi sono frequentati anche da infermi non operati nel nostro Presidio territoriale. Sono trattati con frequenza anche i pazienti affetti da tumori polmonari .Un monitoraggio periodico dell’aria che respiriamo, al riguardo, dovrebbe essere effettuato dall’ ASL . Si auspica che gli attuali Amministratori sollecitino l’azienda sanitaria a operare coscienziosamente e responsabilmente per la salvaguardia della salute pubblica Fortunatamente nell’ospedale “S. Maria della Pietà”, benchè non ci sia ancora la possibilità di intervenire chirurgicamente per i casi di cancro polmonare, esiste un efficiente servizio di endoscopia toracica, che è convenzionato con altri ospedali campani ( ospedale Cotugno ) e che permette una diagnosi precoce. Anche le neoplasie della vescica, della prostata, e quelle renali sono sempre frequenti ed in collaborazione con il reparto di urologia vengono trattate sia chirurgicamente che con trattamenti più conservativi. La chirurgia del Presidio offre, quindi, un servizio alla cittadinanza della zona Nord di Napoli a tre livelli: precoce riconoscimento di patologie tumorali, attraverso ambulatori medici, endoscopici e chirurgici; trattamento chirurgico secondo le più moderne tecniche ( chirurgia mininvasiva ); prosieguo delle cure attraverso ambulatori integrati chirurgici ed oncologici. C’ è da augurarsi che quanto prima sia riaperto nella nostra importante e qualificata struttura sanitaria il Pronto Soccorso, chiuso dalla Regione Campania perché considerato “inutile e dispendioso”. Anche per questo problema, si confida sull’impegno del sindaco Carfora e della sua giunta. Nel Dicembre 2010, l’allora Primo cittadino Ferrara diede ampie rassicurazioni sulla riapertura del Pronto Soccorso nel nostro presidio ospedaliero, smentito, peraltro, in un convegno pubblico svoltosi nel Febbraio 2011, dal neo sindaco. Ma, ormai, il passato è passato: diamoci ora una mossa!