Siamo convinti che il più grande limite delle politiche di cooperazione internazionale allo sviluppo in Italia non sia l’esiguità dei fondi investiti, a causa della cattiva abitudine di apportare dei tagli a questo settore in ogni Finanziaria, ma l’assenza di una strategia condivisa con le ONG, cioè quelle realtà che con professionalità si impegnano quotidianamente in questo vastissimo campo.
Per spiegare in maniera più chiara questo concetto, facciamo un esempio che ha coinvolto Reach Italia. Curiosando sul sito del Ministero degli Affari Esteri e leggendo le priorità delle politiche italiane di cooperazione internazionale in
merito alla riduzione della povertà, ci siamo resi conto che la lista prevede come secondo punto questa considerazione: “Nel Sahel, la Cooperazione italiana sta avviando un articolato programma di lotta alla povertà ed alla desertificazione, che si inserisce coerentemente nel quadro dell’attuazione del Piano d’Azione approvato al Vertice di Johannesburg”.
Il Governo si occupa di lotta alla desertificazione nel Sahel e non ha mai convocato per un confronto Reach Italia Onlus, che in quella zona lavora con intensità ad un progetto per il recupero delle terre fortemente desertificate, ottenendo già grandi risultati e puntando a crescere sempre di più.
Il recupero delle terre è compiuto con la tecnica del water harvesting, grazie all’intuizione dell’ingegnere Venanzio Vallerani di ripristinare una pratica utilizzata dalle popolazioni autoctone. Il “Vallerani System” ha bisogno solo di un trattore e due aratri per scavare al massimo 5 mc di terreno al giorno per formare microbacini per il rimboschimento. Quest’azione, scuotendo i terreni, produce una rapida raccolta della pioggia, che produce il miglioramento della fertilità del terreno, la moltiplicazione dell’acqua ed il mantenimento ed accrescimento della biodiversità vegetale ed animale.
Crediamo che la nostra esperienza possa rappresentare un importante contributo per l’azione del Governo e del ministro degli Affari Esteri Frattini e perciò lo invitiamo a contattarci.
La cooperazione è uno strumento di governance che funziona se c’è un livello d’integrazione tra le attività compiute, non se le istituzioni vanno avanti per la loro strada senza parlare con chi fa del supporto ai Paesi più poveri la mission del proprio operato.
La Redazione