Interrogazione parlamentare: Castiello- Ministro dell’interno

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17509

presentato da

CASTIELLO Giuseppina

testo di

Giovedì 27 luglio 2017, seduta n. 843

CASTIELLO. — Al Ministro dell’interno, al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione . — Per sapere – premesso che:
l’accoglienza di migranti nel comune di Casoria, che ospita 84 immigrati, costa all’erario pubblico, annualmente, la somma di 1.127.588 euro di cui 56.379,50 gravano sul bilancio comunale;
il costo del servizio prevede vitto, alloggio, assistenza sociale e legale, insegnamento della lingua, integrazione abitativa ed inserimento lavorativo; 
per il triennio 2014/2016 si è fatto ricorso all’affidamento diretto del servizio accoglienza con rapporto convenzionale con l’Arci Napoli, la cui scadenza era nota ai dirigenti e agli amministratori del comune di Casoria;
in data 19 dicembre 2016, a pochi giorni dalla scadenza, con determina dirigenziale 1494/2016, si procedeva ad una proroga tecnica del rapporto convenzionale fino al 30 giugno 2017;
solo in data 11 maggio 2017, con determina dirigenziale 556/2017, si sceglieva la strada di un bando di gara ai sensi dell’articolo 60 del decreto legislativo n. 50 del 2016 per il periodo 1o luglio 2017-31 dicembre 2019;
il bando di gara prevede la possibilità di aggiudicare il servizio, anche in presenza di una sola offerta valida, purché ritenuta congrua;
il ritardo nell’assunzione del provvedimento di gara comporterà, per i tempi tecnici necessari, una nuova proroga che favorisce la precedente scelta a trattativa privata;
il primitivo bando di gara, illegittimo, è stato sospeso e sostituito con nuovo bando con un importo di appalto per 2.818.970 euro, Iva esclusa;
il nuovo bando di gara presenta vistose anomalie che riguardano il capitolato di appalto ed il disciplinare di gara;
per il capitolato: l’articolo 6, commi 3 e 5, prevede un piano di monitoraggio e proposte migliorative senza ulteriori specifiche; l’articolo 7, commi 5 e 6, prevede una dimostrazione di piena disponibilità di unità immobiliari per civili abitazioni ed una copertura assicurativa per un massimale di un milione di euro che secondo l’interrogante, tenderebbe di fatto a favorire chi ha già svolto il servizio ed ha il possesso degli immobili; l’articolo 9, comma 2, prevede un termine massimo di 10 giorni per fornire i nominativi del personale impegnato che tenderebbe ancora a favorire chi ha già svolto il servizio;
per il disciplinare di gara si segnalano: la mancata previsione delle misure di sicurezza, che anzi vengono escluse; l’ammissione alla gara sulla scorta dei requisiti di fatturato (articolo 8.2) per il biennio 2015-2016 e di esperienza complessiva di 24 mesi nel triennio 2014-2016 (articolo 8.3) che di fatto finirebbe per agevolare l’impresa che ha già in carico il servizio di accoglienza; la valutazione della proposta tecnica (articolo 15.1) con la previsione di 60 punti per la modalità di realizzazione del programma, anch’essa tale a giudizio dell’interrogante, da privilegiare gli operatori in servizio;
i rilievi sopra esposti sono riportati anche dalla stampa che richiede l’intervento delle competenti autorità;
occorrerebbe accertare eventuali responsabilità per non aver proceduto in tempo utile a bandire la gara con ricorso ad una proroga, a giudizio degli interroganti, in contrasto con la normativa (articolo 106, comma 11, del decreto legislativo n. 50 del 2016) e con la delibera dell’Autorità anticorruzione n. 32/2016, articoli 5 e 38; sarebbe altresì opportuno un intervento della medesima Autorità per la verifica degli atti di gara, onde appurare se sia stata consentita la massima partecipazione, e perché venga superata la clausola secondo la quale si può procedere all’affidamento, anche in presenza di una sola offerta, ove gli immobili locati risultino provvisti della relativa abitabilità –:
di quali elementi disponga il Governo in relazione a quanto esposto in premessa, con particolare riferimento ai motivi per cui si è fatto ricorso per il triennio 2014-2016 all’affidamento a trattativa privata del servizio di accoglienza dei migranti di cui sopra e, successivamente, non si sia proceduto in tempo utile a bandire la necessaria procedura di gara come evidenziato;
quali iniziative di competenza il Governo intenda assumere per garantire un impiego corretto e trasparente delle risorse statali impegnate per le attività di accoglienza dei richiedenti asilo sopra richiamate;
se, alla luce delle criticità che emergono dalla vicenda descritta, il Governo non intenda assumere iniziative normative per ottimizzare la disciplina delle procedure di gara in tale settore, al fine di limitare la facoltà di ricorrere alla trattativa privata e alla proroga degli affidamenti in corso e di assicurare condizioni tali da permettere la massima partecipazione alle procedure medesime da parte di tutti gli operatori qualificati in condizioni di parità.

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