Non si tratta in realtà di una novità. La storia del ritrovamento del pericoloso materiale, messo al bando nell’edilizia negli anni Novanta, risale all’inizio di questo anno. A seguito di una segnalazione di un privato, il Comune, proprietario del plesso scolastico, ha disposto degli accertamenti sull’area incriminata: la pavimentazione della palestra. Le analisi del campione di linoleum che riveste la sala hanno accertato la presenza di amianto tra le varie componenti. Già lo scorso aprile, su disposizione del Comune, il dirigente scolastico Giovanni Buonocore ha disposto l’interdizione dell’area ai piccoli alunni. La palestra è stata ed è tutt’ora chiusa, sebbene la porta di accesso, di tipo non ermetico, venga di fatto aperta dal personale scolastico poiché nell’area attigua alla palestra sono presenti degli uffici.
Il caos, martedì mattina, è scoppiato quando la notizia della presenza di amianto si è diffusa tra la platea scolastica proprio a ridosso dell’inizio delle lezioni. “Considerato il rischio accertato, la scuola e il Comune devono garantire il massimo livello di sicurezza per i bambini”, hanno tuonato le mamme della Carducci. “La porta sulle scale antistante la palestra – hanno proseguito alcuni genitori – non è sufficiente ad isolare l’ambiente e stamattina era anche aperta”. La preoccupazione è che le fibre del pericoloso materiale possano sprigionarsi nell’aria di fatto invadendo anche gli altri locali della scuola. “Gli esami effettuati – spiegano di contro i tecnici del Comune di Casoria che hanno disposto gli esami– hanno sì rilevato la presenza di amianto, ma non hanno rilevato la sua dispersione nell’aria, che, se fosse stata presente, attraverso l’indagine condotta sarebbe dovuta emergere. Potrebbe essere utile fare altre analisi, e comunque la pavimentazione, molto vecchia, andrebbe rimossa”. Di fatto, dallo scorso aprile non sono stati eseguiti interventi ulteriori. “Il problema – spiegano dal palazzo di città – è che non sono previsti fondi per questo genere di interventi. I fondi a disposizione dell’edilizia scolastica sono ridotti e al momento il bilancio non consente di affrontare spese di rimozione”. Dunque, il pavimento incriminato è destinato a rimanere dov’è, con ogni probabilità, ancora a lungo, e comunque fino all’appostamento nel nuovo esercizio finanziario di somme adeguate in bilancio. “L’interesse di tutti è la sicurezza dei bambini – ha dichiarato l’assessore alla pubblica istruzione Giulio Russo alla delegazione di mamme ricevuta martedì negli uffici del Comune – e al più presto solleciterò gli uffici tecnici a redigere una comunicazione ufficiale in cui si dichiara che allo stato attuale i bambini possono proseguire le lezioni nella massima sicurezza”. Il consigliere di opposizione Luisa Marro, presente all’incontro, ha però precisato che sarebbe opportuno in questa fase richiamare l’intervento dell’Arpac, ente preposto a dichiarare la salubrità dell’ambiente e l’idoneità della soluzione proposta. Alcune mamme, intanto, in attesa di rassicurazioni e chiarimenti, hanno scelto di far disertare le lezioni ai propri figli. “Esigiamo che vengano portate avanti analisi anche in tutte le altre aree della scuola per garantire la massima sicurezza”, hanno concluso alcuni genitori. Intanto, in attesa della diramazione della nota ufficiale, dal Comune assicurano che non esistono rischi per la dispersione delle fibre e che a breve saranno comunque svolte analisi aggiuntive.
Vivien Buonocore