“La storia del gruppo dei donatori di sangue di San Mauro Abate risale ormai a numerosi anni fa, quando dall’iniziativa spontanea di una decina di persone prese il via un’esperienza di lungo corso, con la collaborazione degli operatori dell’Ospedale San Paolo e l’entusiasmo sempre crescente della cittadinanza, che consentì nel tempo di strutturare, presso i locali della parrocchia, una delle più belle realtà del napoletano, che contribuiva con la sua generosità alla raccolta del sangue per l’Ospedale.
Purtroppo, a partire dal 2015, a causa delle nuove normative in materia, è stato necessario interrompere gli appuntamenti con la donazione di sangue presso la parrocchia di San Mauro, e trasferire le operazioni direttamente in loco, presso l’Ospedale San Paolo, dove comunque la professionalità, la disponibilità e la competenza degli operatori, che si prendono cura dei donatori da sempre, non sono mai mancate. Tuttavia, nonostante i nostri sforzi e l’impegno costante, questa situazione ha finito innegabilmente per penalizzare le donazioni, ed è tanto più assurdo constatare che da parte delle istituzioni non ci sia mai stato un reale interesse a conciliare le esigenze dei singoli gruppi dislocati sul territorio con la gravissima e costante emergenza di sangue che viene continuamente rammentata con toni allarmistici.
A tal proposito, dobbiamo sottolineare che i mezzi in dotazione per recarsi presso le varie realtà del territorio ci sarebbero anche, ma vengono tenuti fermi per mancanza di manutenzione, evidentemente legata a una precisa volontà di contenere le spese e a un certo disinteresse verso le attività di raccolta del sangue che non vengono “sponsorizzate” da associazioni ben più importanti, visibili e potenti della nostra. E di questo non possiamo che rammaricarci, dal momento che fin dal principio il gruppo donatori di San Mauro Abate non ha fatto altro che mettersi a disposizione, in maniera spontanea e senza alcuno scopo di lucro, come invece accade altrove, per fronteggiare concretamente la carenza di sangue nelle strutture ospedaliere della Campania.
Il nostro appello si rivolge in primo luogo al responsabile, il professor Scarpato, e successivamente ad ogni livello istituzionale coinvolto nella gestione dei mezzi e delle strutture di raccolta del sangue, affinché si destino dal torpore in cui sembrano addormentati e si attivino immediatamente per consentire le donazioni in loco anche presso le strutture, come la nostra parrocchia, che vogliono contribuire e non rassegnarsi a vedere un bene prezioso come il sangue diventare un business per pochi eletti. Una soluzione percorribile, ad esempio, potrebbe essere la concessione in gestione delle autoemoteche direttamente alle associazioni dislocate sul territorio, nel pieno rispetto delle normative vigenti e con tutti gli standard qualitativi in materia di igiene e sicurezza richiesti dalla legge, senza l’aggravio di ulteriori costi per le strutture ospedaliere.
La nostra voce è la voce di tutti i donatori che da anni, con la fondamentale collaborazione dell’Ospedale San Paolo, sostengono questo magnifico gruppo e ci auguriamo possa rafforzarsi con quella delle varie realtà campane che si trovano nella medesima situazione. Ci batteremo con ogni risorsa ed in ogni sede perché non resti inascoltata per la pigrizia di pochi a danno della salute di molti, e perché si possa finalmente tornare ad aiutare le vite umane e non il portafoglio di qualcuno.”