Ieri i funerali di Giovanni Balsamo di Afragola, ucciso da una persiana cadutagli in testa ad Amalfi

Apparteneva alla comunità parrocchiale di S. Marco all’Olmo, in Afragola, il signor Giovanni Balsamo  colpito mortalmente da una persiana caduta dal secondo piano di un Bed and Breakfast, mentre passeggiava con la moglie nel centro di Amalfi.

“E’ stato un evento terribile e scioccante” – narra una testimone che vi ha assistito. – “ E’ finita in tragedia una giornata trascorsa in allegria: il nostro parroco don Peppino aveva organizzato, Sabato 20 Agosto, una crociera per ammirare le suggestive bellezze naturali di alcune località campane note in tutte il mondo: Capri, Ischia,  Positano. Un centinaio di persone ha partecipato all’escursione.

Ultima tappa del nostro giro turistico è stata la città di Amalfi. Molti, tra cui don Peppino, al momento dell’infausto evento, non si sono immediatamente resi conto di quanto accaduto: alcuni stavano al bar per comprare un gelato, altri erano alquanto distanti dal luogo della tragedia, poiché si passeggiava in gruppi sparsi: all’improvviso si sono sentiti delle urla e ho notato un assembramento di persone: con difficoltà, mi sono fatto spazio tra la folla e ho visto a terra, in un lago di sangue che fluiva abbondante dalla testa, il povero Giovanni, esanime. Si sono vissuti momenti tremendi e raggelanti: mia sorella, che era appena uscita  dal bar con il gelato che aveva appena cominciato a gustare, alla vista di quella scena raccapricciante, si è sentita male, e anche lei è stata trasportata all’ospedale”. Si avvicina proprio la sorella, che conclude con queste parole: “Non sono stata l’unica a sentirmi male: diversi turisti sono svenuti o si sono subito dovuti allontanare per sedersi, terrei in volto”.

 

Mi avvicino a Don Peppino, molto provato per l’accaduto: “Era una bravissima persona, Giovanni. Un uomo ultrasessantenne di grande fede, mi confidava di essere attratto dalla vita monacale, in particolare dall’ordine religioso dei Cappuccini”. Basta,  non gli chiedo null’altro: discrezione e rispetto del dolore altrui impongono anche al cronista di tacere, manifestando col silenzio sentimenti di solidarietà e di condivisione al profondo turbamento di Don Peppino Delle Cave e dell’intera comunità parrocchiale, ancora sbigottita e scossa per quanto è accaduto. Ieri la bara è giunta da Amalfi nella chiesa di S. Marco in Sylvis, dove si sono svolti i funerali. Tutta la comunità rionale si è stretta intorno alla moglie e ai parenti di Giovanni, pregando per loro e per l’anima del defunto, immersa nell’oceano dell’eternità e della beatitudine infinita.

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