Una notizia che ci proietta nell’autentico clima natalizio, di quelle, in verità, che vorremmo leggere spesso, per nutrire fiducia nel domani, per avvicinarci agli altri senza diffidenza e sospetto, ma con l’animo disponibile all’accoglienza: Domenica, 17 Dicembre, presso i parrucchieri Di Palma in Casoria, via Alcide De Gasperi 58, si offrono gratuitamente a coloro che versano in condizioni di indigenza i servizi di: shampoo, taglio, colore, barba ecc… Vi si recheranno anche i bisognosi che frequentano giornalmente la mensa dei poveri “Madre Teresa di Calcutta”, sita in via Duca D’Aosta, presidio d’amore fortemente voluto da don Marco Liardo, già parroco della chiesa S. Antonio Abate e, attualmente , pastore della parrocchia S. Maria della Neve, a Ponticelli. Cristina Laezza, la responsabile di questa “oasi” di accoglienza fraterna , confermata nel suo servizio dal neo parroco don Salvatore Piscopo, al riguardo ha dichiarato: “La nostra mensa, domenica prossima, andrà a farsi bella per Natale: solidarietà concreta, testimoniata, appunto, in fatti e non a parole, per la serie: Dio si dimostra con gesti di carità, non si mostra a parole”. Con questa puntualizzazione ha richiamato quanto evidenziò il Cardinale Crescenzio Sepe, in visita alla parrocchia Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe di Casoria – Arpino, il 19 Novembre scorso, in occasione del 150° anniversario della canonizzazione della Santa e della Giornata Mondiale dei poveri. “Ogni giorno” affermò il nostro Arcivescovo “ constatiamo come tanti nostri fratelli e sorelle vivono nella povertà e nella miseria, senza dignità, e non riescono non solo a vivere ma addirittura a sopravvivere; tante forme di povertà ci interpellano con i mille volti segnati dal dolore, dall’emarginazione, dai soprusi, dalle violenze, dalla guerra. Di fronte a tutto questo, noi cristiani non possiamo guardare questi poveri con il binocolo, o metterci alla finestra per vederli passare nella nostra indifferenza. Guai a noi a pensare di essere cristiani e non avere gli occhi per guardare, le orecchie aperte per ascoltare, il cuore non solo per sentire ma per partecipare, come Cristo che si è fermato, si è inginocchiato, ha messo il grembiule e si è messo a servire… Tutta la storia della santità della Chiesa è storia di donazione e amore di creature di Dio che si offrono agli altri per far crescere e aumentare la dignità umana, sociale e cristiana della gente.”
La scelta dei parrucchieri Di Palma è un atto di delicatezza ammirevole, che va nella direzione indicata da Sepe e da Papa Francesco: restituisce ai bisognosi, oltre che il decoro e la pulizia del corpo, il senso profondo del rispetto che meritano quali persone predilette di Dio, guardate da chi Domenica si porrà al loro servizio con gli stessi occhi del Signore, in maniera amorevolmente tenera, in forza della loro identità di Figli, irripetibile, esclusiva, unica.
Un grazie di cuore, allora, ai parrucchieri Di Palma che, con il loro nobile atto di solidarietà umana e cristiana, ci sollecitano a vivere il Natale nel suo significato più profondo, quale festa dell’amore, nella quale vale la pena riscoprire la “scomoda” verità evangelica rimarcata da don Tonino Bello, impegnativa certamente, ma l’unica capace di colmare il cuore di gioia:”I poveri che accorrono alla grotta, mentre i potenti tramano nell’oscurità e la città dorme nell’indifferenza, vi facciano capire che, se anche voi volete vedere “una grande luce”, dovete partire dagli ultimi. ..I pastori che vegliano nella notte, “facendo la guardia al gregge”, scrutando l’aurora, vi diano il senso della storia, l’ebbrezza delle attese, il gaudio dell’abbandono in Dio. E vi ispirino un desiderio profondo di vivere poveri: che poi è l’unico modo per morire ricchi.”
Antonio Botta