“ASPETTANDO IL BAMBINO GESU”
La basilica pontificia di S. Mauro, Lunedì e Martedì scorsi, è stata la splendida location di due eventi organizzati rispettivamente dalle classi quinte e terze della scuola primaria dell’I. C. I Ludovico da Casoria: “Il concerto di Natale” e “Aspettando il bambino Gesù”. Gli alunni di quinta hanno celebrato con il melodioso linguaggio della musica la festività natalizia eseguendo impeccabilmente brani classici e moderni di varie parti del mondo,alternando esecuzioni cantate in coro ed esibizioni con il flauto: da qui il titolo: “Natale intorno al mondo”
Iniziamo dai primi: “Caro Gesù ti scrivo”, “Wite Christmas”, “Buon Natale” “Quanno nascette Ninno”, “Scusa Gesù”, “Una stella a Betlemme”. Come sempre, i piccoli cantori hanno mostrato ottime capacità melodiche, guidati da sicuri gesti delle mano del M° Salvatore Pezzella, che li ha preparati anche a ben modulare la voce in alcuni canti di difficile intonazione. Anche le esibizioni con il flauto ( “Joy to world”, “Oh when the saints”, “Les Anges” dan nos campagnes”, “Stille Nacht” “Adeste fideles” “Tu scendi dalle stelle”) hanno suscitato grandi emozioni oltre che applausi convinti da parte del pubblico presente. I numerosi convenuti hanno apprezzato anche il messaggio di alto valore etico e spirituale dei baby artisti, i quali hanno messo in risalto, cantando e suonando il flauto, che nel dono di Dio, in quel suo farsi carne, il Signore della Storia ha abbracciato la nostra umanità per elevarla, pur fragile, a dignità divina, facendosi povero per rendere noi ricchi di fremiti di eternità. Al rito della benedizione del Bambinello, in una gioiosa atmosfera natalizia,hanno partecipato, invece, gli oltre 90 bambini delle classi terze. Eseguendo in coro quattro briose canzoni natalizie (“Insieme si può”, “We wish you a merry Christmas, “Natale è Natale”, “Rudolph the red – nosed rendeer), hanno espresso il gaudio del cuore per la novità inaudita di un Evento grandioso, sepolto, purtroppo, sotto cumuli di retorica buonista e mielosa creata dalla società dei consumi. Essi, infatti, con le loro coinvolgenti esecuzioni canore, con una significativa filastrocca (“Nacque, una notte”) e citazioni sull’amore scritte da persone di alto valore morale, hanno richiamato, in maniera semplice, ma efficace, l’autentico significato del Natale, ponendo l’accento sul fatto che da quella notte di oltre duemila anni fa, con il dono di un Bambino all’umanità , il senso della Storia ha imboccato un’altra direzione: Dio verso l’uomo, il grande verso il piccolo, dal cielo verso il basso, da una città verso una grotta. E così l’Onnipotente nasce povero per dire “no” ai modelli mondani, alla fame di potere, alla protervia dei ricchi e si incarna in un tenero Neonato avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia per entrare nel mondo dal punto più basso perché, come ha magnificamente scritto don Ermes Ronchi, “nessuna creatura sia più in basso, nessuno non raggiunto dal Suo abbraccio che salva”.
Ed è stato particolarmente bello che proprio dei bambini con i loro gradevolissimi canti e le loro parole abbiano valorizzato la figura del Bambinello e del suo messaggio di pace e di amore, ponendo in rilievo che Dio compie una scelta preferenziale, manifestandosi nelle fattezze dei più vulnerabili, dei piccoli, dei deboli, di chi più ha fame d’amore e di affetto smisurati e non di giocattoli. “Il Figlio di Dio”- hanno spiegato due baby presentatori – “ci ha fatto capire che la gioia si trova nel “sapore” delle cose semplici, ma fatte con amore: nel calore di un abbraccio, nella pace del cuore per una riconciliazione avvenuta, nella bellezza del dialogo, nel piacere della collaborazione, nella tenerezza di un sorriso, nello stupore per una carezza inaspettata. Soprattutto
in famiglia è bellissimo “assaporare” la gioia imparando a stare di più insieme, uniti nella concordia e nel rispetto reciproco.
A sorpresa, prima che il parroco don Mauro Zurro benedicesse i Bambinelli portati da casa dagli alunni, è stato comunicato con emozione che il Bambino Gesù, pensate un po’, ha scritto una lettera indirizzata proprio agli alunni presenti in Chiesa, letta, poi, da due bambine e che ogni scolaro leggerà a Natale nella propria famiglia. Al termine dei due Eventi, è intervenuta la Dirigente Maria Grazia Puzone, che ha rivolto parole di congratulazioni ai bambini e ai docenti, rimarcando che proprio Gesù è il vero festeggiato, “SEGNO” del Natale, da custodire nel cuore insieme ai bei momenti vissuti in serenità: “una serenità da vivere a scuola e nel proprio nucleo familiare”. Lo stesso augurio, a nome della comunità scolastica dell’I. C. I Ludovico da Casoria , mentre ancora riecheggia nella mente il suono magico delle zampogne ascoltato questa mattina dai bambini di terza, rivolgo alla Dirigente, affinché la Luce vera diffusa dal Figlio di Dio faccia fiorire in lei germogli di gioia dando frutti abbondanti nella sua vita personale e familiare e nella vita della nostra comunità scolastica.
Antonio Botta