“La biomeccanica dell’arto inferiore studia le cause dei problemi di appoggio del piede e delle grandi articolazioni della gamba e analizza le deformità ossee innate della tibia e del piede – spiega Gaetano Di Stasio, responsabile scientifico del congresso – Da un problema di appoggio molto spesso nasconole deformità delle dita, come un alluce valgo o un dito a martello: sono il risultato di un piede piatto o cavo non curato e dei compensi posturali che il nostro corpo va a ricercare. Per questo è importante la prevenzione. Le tecnologie ed i test diagnostici disponibili ci permettono di prescrivere terapie efficaci e semplici. I plantari oggi sono usati dalle modelle e dagli atleti sono correttivi, piccoli, sottili, confortevoli, a ¾, non danno fastidio e consentono di non dover cambiare le scarpe”.
“Di questa patologia soffrono non solo anziani e grandi anziani ma anche i più giovani: un trattamento precoce riesce a ridurre o evitare anche problemi di tipo venoso”, rileva Di Stasio che ricorda come “nonostante la podologia sia presente nei Lea, di fatto la prevenzione è eseguita solo nel privato. Con gli organismi di categoria si sta lavorando per far entrare la podologia in ogni struttura pubblica”.
“Sugli aspetti venosi e linfatici presenteremo un lavoro scientifico preliminare venerdì 27 – aggiunge Lanfranco Scaramuzzino, chirurgo vascolare e componente scientifico del congresso – Spesso chi ha un problema di insufficienza venosa cronica ha anche problemi di appoggio e la loro soluzione può migliorare i problemi vascolari fino al 40%. Un corretto appoggio permette al piede e alla muscolatura del polpaccio di far funzionare meglio la pompa venosa e linfatica del piede, garantendo una riduzione dei fattori di rischio. La podologia e la biomeccanica sono una nuova grande opportunità per il chirurgo vascolare da valutare come una strada di prevenzione e di orientamento clinico anche dal medico di medicina generale e dalle altre specializzazioni mediche”.