Uno, nessuno e centomila. Non eroi di impostazione omerica o cavalieri medievali, tutt’altro.Uomini comuni che spesso in preda alla collera, la rabbia, la follia lasciano cadere la maschera nata dal loro status sociale. E’ il caso ad esempio della Marsina Stretta, novella che Alfonso Petrellese, Matteo Caccavale e Giusi Rainone( con la fondamentale coordinazione della prof.ssa Carmela Giacometti) del Liceo “Gandhi” di Casoria hanno riadattato in napoletano e rappresentato al Teatro Pirandello (Agrigento) nel corso della manifestazione, giunta alla sua seconda edizione. La manifestazione si è svolta in un arco di tre giorni(16, 17 e 18 maggio) durante i quali si sono esibite scuole provenienti da tutta l’Italia e da tutta l’Europa. Infatti oltre alle scuole italiane( Perugia, Casoria, Montoro, Foggia, Verona e tante altre), erano presenti scuole di lingua e cultura italiana sparse in tutta Europa(Parigi, Cluj, Istanbul, Atene). Mattatori di questa grande kermesse sono stati Marco Savatteri(regista dello spettacolo teatrale Luna Pazza) e Gabriel Glorioso(coreografo, performer ed insegnante di arti performative), coordinatori delle rappresentazioni dei vari istituti e di un laboratorio teatrale. Nel corso dell’evento hanno presenziato varie importanti personalità legate al mondo dell’istruzione e non(Gaetano Aronica, attore teatrale presidente della Fondazione Teatro Pirandello, il professor Zambito e il dott. Corosu per il MIUR e la dott.ssa Anna Maria Scicolone). Il Liceo Gandhi, vincitore del premio speciale per il miglior teatro dialettale, si è esibito nella lettura della Marsina stretta, novella in cui è molto marcato l’umorismo pirandelliano soprattutto nella goffa figura del prof. Gori che, a causa del fastidio procurato dallo strappo sotto la manica della camicia( marsina in siciliano, sciammeria in napoletano), abbandona la sua maschera e combatte per il matrimonio fra Cesara e Andrea, fortemente ostacolato dalla famiglia del giovane. Quello di Gori è l’esempio di come anche un evento apparentemente insignificante, un particolare di poco conto come uno strappo alla marsina, possa essere un pretesto adatto per la perdita di una maschera. La decisione è stata di riadattarla in napoletano per omaggiare il connubio che c’è stato fra due padri del teatro moderno: uno è Pirandello e l’altro è l’immenso Eduardo De Filippo. Vanno inoltre ringraziati i ragazzi della CdM( Casa del Musical) di Agrigento fondata da Savatteri che si sono prodigati nell’organizzazione di ogni minimo dettaglio e nella risoluzione di eventuali problemi, con l’augurio che questa manifestazione possa perdurare negli anni e continuare a regalare grandi emozioni come ha sempre fatto e sempre farà il maestro Pirandello. Un grande grazie al Liceo Gandhi che ci ha sostenuto in questo importante traguardo e alla professoressa Giacometti, che è sempre stata promotrice e coordinatrice di meravigliosi progetti per i giovani con una passione e un impegno sempre vivissimi.
Alfonso Petrellese