Gli scienziati, per provare cio’ che dicono, conducono esperimenti per dimostrare le proprie teorie. La mia scoperta non e’ avvenuta in questo modo, bensi’ su un dato di fatto anzi semplicemente da un giro in auto: Casoria ultimamente somiglia ad un pezzo di groviera. Il numero delle buche e’ aumentato in maniera esorbitante, e addirittura in certe strade le voragini sono talmente vicine da creare veri e propri crateri: guidando su certe strade si ha come la sensazione di essere finiti in un flipper, con la differenza pero’ che la tua auto e tu stesso alla guida siete la pallina e non e’ certo divertente come il gioco. Con la stagione delle piogge che stiamo vivendo, poi, e’ divenuto difficile notarli e considerando che parecchi sono anche abbastanza profondi, non mi stupirei ne’ mi stupisco di sentire e vedere ruote bucate proprio da un buco. E’ un paradosso. Mettere una foto non renderebbe l’idea, fate voi stessi la prova: provate a percorrere in auto Via Pio la Torre, o via Pino Amato, o le zone alle spalle di Muzzare’, e potrei citarne altre ancora. “L’unico modo per liberarsi dalle responsabilità consiste nell’assolverle”.
Mi permetto di rubare le parole a Walter S. Robertson per dire che bisognerebbe imparare ad assolvere le proprie responsabilita’ in questo caso stradali, e non tamponare momentaneamente, altrimenti i problemi si ripresentano e nel nostro caso anche in maggiore quantita’ e dimensione! A questo punto proporrei di creare una cartina con la topografia di Casoria e anzicche’ segnarci sopra i luoghi piu’ importanti della citta’ ci si potrebbero inserire tutte le buche, o in alternativa si potrebbe proporre un opzione di google maps con la mappa di Casoria compresa di buche, in modo da essere facilmente scaricabile e continuamente aggiornata. Magari cosi’ si riuscirebbe ad evitarne qualcuno!