LA CASA DI BERNARDA ALBA interpretato da Lina Sastri e diretto da Lluìs Pasqual

Venerdì 30 settembre e sabato 1 ottobre (ore 21) al Teatro Mercadante va in scena i prima assoluta, nell’ambito della seconda tranche del Napoli Teatro Festival Italia, La casa di Bernarda Alba regia di Lluis Pasqual, protagonista Lina Sastri. Il Teatro Mercadante si trasformerà in uno spazio scenico a pianta centrale dove due semicerchi addossati al palco divideranno la platea, perché assistere a La casa di Bernarda Alba di Lluís Pasqual significa trovarsi in una posizione di inusuale prossimità rispetto agli attori. Un’opera di forza straordinaria, scritta da García Lorca nel 1936, per denunciare i mali della società spagnola a lui contemporanea: le coercizioni di cui sono soprattutto le donne ad essere vittime, il sistematico

soffocamento delle passioni, la sessuofobia, i rapporti familiari improntati al dovere di un’obbedienza cieca e acritica, il rispetto di tradizioni assurde quanto incontestabili in una società rurale ferma al feudalesimo. La sfera domestica è il luogo dove si generano i conflitti più tormentati, anche se le nevrosi private, nell’intenzione di García Lorca, devono fungere da specchio delle tensioni politiche del tempo: il fascismo franchista sta prendendo potere.

 

La castità che Bernarda, interpretata per la prima volta da Lina Sastri, impone alle cinque figlie da lei segregate in casa dopo la morte del marito, è la parabola di un popolo schiacciato e represso dal potere. Le tensioni di questo spettacolo tutto al femminile nascono dal confronto tra una madre dispotica e le figlie represse ma piene di passioni che ribollono segrete negli animi, tant’è che presto qualcosa di “grave” porterà alla rovina il regno di Bernarda.

Costruito sull’attesa della disgrazia, lo spettacolo di Lluís Pasqual accentua i segnali di ciò che sta per accadere dando vita a una rappresentazione dal ritmo convulso ed emozionante. Il regista porta a Napoli per la prima volta la versione italiana del La Casa di Bernarda Alba, spettacolo commissionato e prodotto dal Napoli Teatro Festival Italia con il Teatro Stabile di Napoli e il Teatro Stabile di Catania, con un cast italiano selezionato per l’occasione.

L’opera era già stata precedentemente rappresentata in Spagna dove aveva ricevuto molti consensi da parte della critica e del pubblico. Pasqual, uno dei più grandi registi contemporanei, inizia i suoi rapporti con l’Italia nel 1986 quando Giorgio Strehler gli affida la messinscena di El público di García Lorca, per la prima stagione di vita del Teatro Studio ma è anche un’altra la parentesi italiana del regista che infatti, per il 1995 e il 1996, ha diretto la sezione teatro della Biennale di Venezia. Tra i suoi lavori si annovera anche la direzione di alcune regie al Teatro Stabile del Veneto. Pasqual nel “dialetto” veneto ha trovato parole, frasi ed espressioni sorprendentemente simili alla sua lingua madre, il catalano, come il pubblico stesso ha potuto verificare al Festival Grec di Barcellona, dove lo spettacolo La famiglia dell’antiquario di Carlo Goldoni, ha ottenuto un grande successo. Attualmente Pasqual è tornato alla direzione del Teatro Lliure, fondato da lui nel 1976, a Barcellona.

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