Sarà stato il ritocco dei prezzi del fumoso “vizietto”, sta di fatto che sta prepotentemente tornando in città il contrabbando selvaggio delle sigarette.
Erano anni che tra gli angoli di Casoria e zone limitrofe non si vedevano più quei banchetti di ferro che mostravano in bella vista le cosiddette “bionde”.
Si trattava, infatti, di una attività che in molti consideravano superata e sostituita da altri affari illeciti. Invece, da qualche settimana, alcuni angoli di strada sono stati abusivamente occupati da questi venditori che offrono sigarette di varie marche ad un costo inferiore – dai 2 ai 3,10 euro -, rispetto al prezzo di mercato. Una
recente inchiesta dell’antimafia di Napoli, che ha condotto alla scoperta di un’industria di 200 persone gestita da ex contrabbandieri napoletani attivi in Polonia, mette però in guardia i fumatori.
Se è vero, infatti, che queste sigarette costano meno, è bene sapere che si tratta di fumo altamente nocivo, contraffatto anche negli ingredienti. Il tabacco delle false bionde, prodotte per lo più in Cina o nei paesi dell’Est Europa, per esempio, non viene fatto essiccare al sole, ma asciugato con additivi ed impiego di gas.
L’organizzazione pare sia gestita da ex contrabbandieri napoletani che oggi sono i boss di Varsavia o di Katowice, collegati ai boss dei clan Mazzarella o Sarno. I carichi passano le frontiere con corrieri camuffati da turisti, su camper, roulotte, via mare dalla Grecia al porto di Ancona, o sui vecchi scali di Napoli e Bari, oppure su voli low cost all’interno di insospettabili borsoni griffati. Queste sigarette, vengono poi vendute per strada su bancarelle clandestine oppure distribuite in diverse regioni italiane.
Se proprio non riuscite a farne a meno, dunque,- per quanto possibile -, cercate almeno di limitare i danni per voi e per chi vi sta intorno.
Daniela Iavolato