E’ partita come una lumaca l’amministrazione comunale. Ritardi spaventosi ci sono stati per l’insediamento del sindaco. Ha dovuto aspettare un bel po’ Vincenzo Carfora, medico di famiglia in jeans e maglietta che ha vinto le elezioni contro l’avversario in giacca e cravatta Massimo Iodice, prima di sedere sulla poltrona di primo cittadino. Peggio ancora è successo per la nomina dei 24 consiglieri comunali usciti trionfanti dalle urne. A poco servì il pressing dell’allora Commissario Prefettizio Maria Rita Leonardi che invitò il seggio centrale, ubicato al 1° piano del Palazzo di Città e presieduto dal Magistrato dottor Cioffi Giuseppe, ad accelerare i lavori. Casoria è stata uno degli ultimi comuni d’Italia a chiudere le operazioni elettorali. E mentre l’ufficio centrale svolgeva le pesanti e noiose operazioni di conteggio delle preferenze per ciascun candidato al Consiglio, il sindaco vincitore organizzava la squadra di Governo. Il “toto Assessori” è durato per settimane. In molti scalpitavano per
entrare in Giunta. Ciascuno puntava ad un determinato assessorato. Le trattative tra i partiti sono state lunghe; lunghissime. Forse ancora di più di quelle preelettorali. Tanti in cerca di visibilità; poche le poltrone da spartire, solo sette da dividere tra: Api, Pd, Fli, Idv, Noi d’Arpino. Ad ogni partito è spettata una fetta di potere corrispondente al successo elettorale ottenuto. L’ Api ha dovuto fare i conti con il Pd. Entrambi hanno raccolto un gran numero di consensi. “Professionalità ed esperienza” queste le caratteristiche principali degli assessori che avrebbe scelto: parola di Vincenzo Carfora. Dopo tanta attesa, il continuo vociferare, gossip e chiacchiere da marciapiede è stata partorita la Giunta casoriana. Un travaglio doloroso durato settimane intere. Di novità davvero poche. Tutti nomi noti alla vita politica del territorio. Unico colpo di scena è stata la nomina di assessore all’Urbanistica dell’ex senatore Tommaso Casillo. Molti erano convinti che il leader dell’ Api sarebbe rimasto dietro le quinte a coordinare le attività dell’amministrazione, invece Casillo è sceso in campo, in prima persona. Per prepararsi ad una tornata elettorale ancora più importante, sostiene qualcuno. Poco importa, sta lavorando bene. Poco dopo è arrivato l’insediamento del Consiglio comunale e via a lavoro. “Si lavora per la città”, sentiamo spesso dire dai politici nostrani. Il problema, forse, è che si lavora troppo poco, o male o troppo lentamente. Casoria è molto al di sotto della soglia minima di vivibilità. L’amministrazione di centrosinistra prosegue con il suo “andamento lento”. Sono quattro i mesi di vita del nuovo governo cittadino. Soltanto a fine settembre la macchina comunale sembra aver ingranato la marcia ed essere partita. Certo, di mezzo c’è stata l’estate. Poco importa se la città cade a pezzi; le vacanze estive sono sacrosante. Abbiamo dovuto aspettare il 19 settembre e la mano di San Gennaro per vedere in opera il consiglio comunale. Tema all’ordine del giorno: modifica del regolamento. Una modifica stilata dal presidente del Consiglio Pasquale Fuccio (in quota Pd), con la collaborazione dei membri dell’ufficio di presidenza: Emilio Polizio (Udc) e Massimo Iodice (Pdl). Un atto importante per la vita amministrativa, proposto dalla maggioranza e che ha trovato il parere favorevole di parte dell’opposizione. “Un gioco da ragazzi approvarlo” avrebbe giurato qualcuno. Così non è stato. E’ servito un consiglio comunale durato quasi sette estenuanti ore! A fare obiezioni, però, non è stata (come ci si sarebbe aspettato) la minoranza di centrodestra. La maggioranza stessa ha chiesto una sospensione della seduta e si è riunita, per due ore, per ridiscutere delle modifiche proposte (da un proprio membro; Fuccio appartiene al Pd). Non serve una particolare astuzia per capire che c’è qualcosa che non va. La poca coesione e la totale assenza di coordinazione tra i membri del centrosinistra è emersa in tutta evidenza nel corso della seduta consiliare durante la quale alcuni consiglieri non avevano neppure capito bene quale proposta dovevano votare e quale no. Sono tanti gli atti di notevole rilevanza su cui l’assise civica dovrà esprimersi. Cosa accadrà quando si dovrà discutere di bilancio, debiti, Puc? Sarà la maggioranza retta da Vincenzo Carfora compatta e cooperativa, oppure Casoria dovrà tornare ad assistere ancora una volta ad una classe dirigente litigiosa e poco produttiva? Lo scopriremo nei prossimi mesi … Speriamo che questa maggioranza e questa amministrazione stiano carburando in attesa di correre veloci verso traguardi importanti per Casoria.