E allora che accade? Michele mi riferisce che lo stregone Girasole avrebbe assunto nei confronti di Fuccio lo stesso atteggiamento che finì col costare, a Stefano Ferrara prima ed a Vincenzo Carfora poi le dimissioni davanti a un notaio di 13 consiglieri comunali 13. Ha l’aria schifata, Michele però non ha detto se qualcuno mostrava la stessa aria schifata nei confronti del responsabile provinciale degli Enti Locali del Partito Democratico. Qualcuno sostiene che il dottore una volta socialista ed oggi democratico si sente tradito. Da chi? Ma… da chi non avrebbe rispettato gli impegni presi in campagna elettorale… da chi non ha rispettato l’azzeramento degli incarichi in Giunta Municipale…. Nessuno dei suoi è diventato amico di Fuccio. Una cosa è certa: non fanno il doppio gioco. E l’opposizione consiliare s’azzuppa o pane! Però adesso e gli va riconosciuto, Girasole non ha perso la pazienza, come, in passato, successe a chi mandò a casa prima Stefano Ferrara e poi Carfora. Quindi non ha bisogno di sistemare le …. pendenze con Fuccio e neanche con il Partito Democratico. Chi sono quelli che la pensano come lui? Ivan Ilardi è certo! Sembra anche Franco Russo. Questi sono tutti dalla sua parte. E allora? E allora…. Non farmi dire di più. La verità sai che scotta. Una cosa è certa: durante il dominio dello SDI a Casoria, Girasole era il deus ex machina: DECIDEVA!!!! Assumeva i capi ripartizione (Romeo ndc), decideva assessori ecc. Era convinto che con la vittoria di Pasquale Fuccio avrebbe riavuto quel ruolo. Così, purtroppo, non è stato….. e da qui nasce la destabilizzazione del quadro politico di maggioranza. Un quadro politico composto dal Pd ma anche da due movimenti ispirati a Forza Italia, uno da AN e un altro da UDC. Un quadro politico che, dopo due anni e qualche mese, non riesce più a trovare al suo interno l’intesa, la sintonia, la sinergia, l’unità di intenti, lo scambio di amorosi sensi. PECCATO!!!
La situazione del Comune di Casoria, comunque, è chiaro, non è florida. Il bilancio presentato ed approvato dal Consiglio Comunale parla chiaro. Incombono e sempre di più i debiti fuori bilancio. Un pozzo senza fine di cui non si conosce l’entità e che sembra raggiunga i 15 milioni di euro di sentenze esecutive passate in giudicato che dovranno essere pagate, nonostante siano debiti fatti in anni passati (dal 1990 al 2015, alcuni del 2017). Cosa è successo? I consiglieri comunali di maggioranza e gli assessori di nuova e di vecchia nomina, pare non si siano tirati indietro ma avrebbero chiesto una partecipazione più diretta alla direzione della Città di Casoria, che sinceramente, oggi, sembra almeno per una certa parte, nelle mani di gente mancanti di quel minimo di garanzie che si esigono.
Santissimo cielo, passare da un gruppo di dirigenti che, vuoi o no, nella vita amministrativa di Casoria, ci sono da diversi anni a pochi, pochissimi di loro, mi sembra troppo e finisce nel conferire all’azione di Fuccio, interessante nell’avvio (cioè giugno 2016), una precarietà e una confusione eccessiva.
E allora? E allora la verità è che esiste a Casoria una difficoltà di liquidità. Come si sia arrivati a queste difficoltà, alimentate per la sua parte più grossa dalla insensibilità e dalla pervicace insistenza con la quale le amministrazioni precedenti a questa di Pasquale Fuccio, commissariali comprese, hanno negato con azioni amministrative e politiche nonché economiche ogni possibilità di sviluppo futuro: i milioni di euro spesi per gli obbrobri di Piazza Cirillo e Piazza Benedetto XV; i milioni di euro persi nel non aver rispettato il Programma Integrato Europa; le migliaia di euro spesi per un Santo che viveva di carità e di provvidenza e tanto ma tanto altro.
I consiglieri comunali, letto il bilancio, sapranno esprimere un più preciso giudizio sulla situazione attuale, che scaturisce da quella degli anni scorsi.
Un attimo di pazienza, dunque, consiglieri. La verità è che comunque occorrono 100 milioni di euro per dare a questa Città una serenità amministrativa, politica, economica, morale e sociale.
Il consiglio comunale è stato comunque per tanti versi equivoco. Fuccio, tra l’altro, potrebbe dire anche: (“allora me ne vado!)”. E ancora: “faccio tutto io”. Sono frasi contraddittorie, come del resto è contraddittorio il personaggio, che passa da un umore all’altro (lui lo sa, se lo riconosce, lo ammette ndr). Che salta, in mezzo al suo passato politico, avendone scelto uno solo, sempre lo stesso: dalla segreteria di Salvatore Piccolo ad oggi Sindaco della Città di Casoria, con il simbolo del Partito Democratico, riconosciuto sia dal segretario provinciale Massimo Costa da quello nazionale Silvano Martina ed anche da Matteo Orfini. Pasquale Fuccio consuma le sue energie in una furibonda lotta innanzitutto contro sé stesso.
C’è poi la difficoltà, sul piano interpretativo, a capire di politica amministrativa. O a parlarne non certo in maniera sballata o solo in base a dilettevoli esperienze giovanili o culturali che forniscono una cultura ben diversa da quella vera.
Non per niente Fuccio si è piccato di non scegliere: dal dirigente del servizio Contratti e Contenzioso al dirigente del Settore Affari generali e del personale; dal presidente della società in house a totale capitale pubblico Casoria Ambiente al dirigente del Settore Pubblica Istruzione e Sicurezza Sociale, continuando imperterrito a tenere il dirigente all’Assetto del territorio anche in quello dei Lavori Pubblici e altro. Ha scelto invece il Comandante della P.M. (verrà presentato insieme alla Giunta Municipale); promette che a giorni sceglierà il nuovo AD di Casoria Ambiente. Continua ad avere dirigenti ad interim. Professionisti “costretti” a dirigere più Settori. Non ha un avvocato a dirigere l’ufficio avvocatura pur tenendo nella pianta organica del Comune due avvocati.
Non credo, purtroppo, si prospettano giorni felici per il nostro “pilota”. Chi gli è contro gli ha proposto il minore dei mali, almeno per il momento, cioè al mazzo rimescolato.
La gente, specie chi lo ha votato, non ha mandato giù il cambio di rotta politica. Fuccio esita troppo nelle decisioni da prendere. Ballonzola un po’ di qua e un po’ di la. Sbaglia. Alla fine finisce con lo stancare gli ingenui e sé stesso, innanzitutto. E poi, via , Fuccio, chi chiede chiarimenti; dovrà pur, o prima o dopo, chiarire se stesso.
Non si stancano certo quanti sanno di politica e di amministrazione e a galla ci restano sempre. Spiace dover dire queste cose.
In una ipotetica scala di valori è da dire comunque che Fuccio è largamente al di sopra di quanti lo hanno preceduto; molti di loro sanno di essere quelli che hanno procurato tantissimi danni alla Città di Casoria eppure continuano a sparare su questa maggioranza. Personaggi politici da un passato ed una storia incancellabile. Non una sola reazione, non una sola difesa da parte della coalizione che ha vinto le elezioni.
Vuole ancora preparare altri cambi dopo quelli di Cassettino, De Rosa e D’Anna?
Casoria Ambiente è con l’acqua alla gola.
Altre giustificate lagne per Fuccio dal settore Entrate. Ohibò tu alzi e abbassi i prezzi e noi paghiamo, adesso devi restituirci i soldini. Fuccio deve delle spiegazioni.
Romolo dice che la colpa non è dei dirigenti. Sta attento che i tantissimi milioni di debiti che ha il Comune di Casoria li ha lasciati il pubblico.
Nominato il nuovo assessore al bilancio: si chiama Antimo Manzo, esperienze con la Iervolino e con Tuccillo.
Notizie brutte dal Palazzo di Città. Continua il tortuoso iter giudiziario per l’ex Sindaco Vincenzo Carfora, per la ex Assessore al Bilancio Valeria Esposito e per l’ex dirigente del settore Ragioneria e Finanze Alfonso Setaro. Brutta gatta da pelare. Altra brutta notizia è quella di ricordare al Sindaco, al nuovo assessore alla Ecologia ed al Dirigente del Settore Ambiente: IL SILICIO E’ MORTALE. Saluti da Crotone; li manda Monea, grato per quanto fatto per lui, durante la sua permanenza a Casoria.
Fuccio, per chiudere, che chiede aiuto agli altri ma dovrebbe chiedere aiuto innanzitutto a sé stesso.
Michele Mitraglia