E’ da una settimana che il Settore LL. PP. é impegnato per un problema di instabilità strutturale riguardante il palazzo di via Principe di Piemonte, 34: lo stabile ha un’uscita secondaria in via Giacomo Matteotti n. 56. Sono stati allertati i VV. FF. i quali, dopo avere effettuato le opportune verifiche, hanno stabilito l’evacuazione di 24 famiglie.
In mattinata, il Dirigente del Settore Tecnico, arch. Salvatore Napolitano, ha rilasciato al Direttore Nando Troise questa dichiarazione: “Le cause del dissesto sono molteplici, abbiamo eliminato le perdite fognarie. Stiamo monitorando l’edificio con fessurimetri magnetici; i dati che abbiamo ricevuto fino ad ieri sono confortanti, ma abbiamo bisogno di valutare ancora per qualche giorno per essere certi che il fenomeno si sia fermato e non sia più in evoluzione”. In via precauzionale, in attesa, dunque, di ulteriori e definitivi accertamenti, la decisione di evacuare il palazzo è quanto mai opportuna.
L’Italia, soprattutto in questi ultimi tempi, è colpita da fenomeni calamitosi, le cui responsabilità sono da attribuire a inadempienze e incurie del territorio delle classi dirigenti che hanno governato il Paese negli ultimi trenta – quaranta anni. Si muore per viadotti crollati, come il ponte Morandi, ma anche per frane, tracimazioni impetuose di torrenti e fiumi, per cedimento di strade, per case costruite in posti non edificabili, violando tutte le regole codificate per la salvaguardia dell’ambiente. E’ vero, il nostro clima sta cambiando, sempre più tropicale, ma proprio per questo occorreva dare ascolto da anni agli scienziati e non continuare a sfruttare selvaggiamente e abusivamente l’ambiente. La messa in sicurezza del territorio è stata trascurata colpevolmente e incoscientemente nei programmi dei governi locali, regionali e nazionali.
Il penoso risultato di tale dissennatezza istituzionale, che continua ad essere irresponsabilmente praticata con i condoni, è questo dato che deve far preoccupare e spingere i governanti a cambiare radicalmente modo di gestire il territorio, sanzionando severamente che non si attiene ai vincoli idrogeologici: “Ben nove regioni italiane hanno il 100% dei Comuni a rischio idrogeologico e altre sei tra l’80 e il 100%” (Fonte: giornalista Antonio Maria Mira).
E’ giunto il tempo di prevenire, non si può intervenire unicamente nelle gravi situazioni emergenziali. Non si possono chiudere le stalle dopo aver fatto scappare i buoi! I soldi non ci sono? E’ la scusa degli incompetenti! Quanti fondi europei stanziati per la messa in sicurezza del territorio non sono stati utilizzati per la mancanza di progetti e ritornati indietro? Basta essere presi in giro da chi ci governa! Ma basta anche a cittadini dotati di scarsissimo senso civico che hanno in passato costruito e continuano a edificare abusivamente ville, villini, palazzi, palazzetti e case, fidando nei condoni edilizi. Ultimo dato dalla stessa fonte giornalistica già citata: “A Ischia, dove il governo gialloverde vorrebbe condonare le case abusive, nel 2006 morirono un padre e le sue tre figlie per una frana che travolse la loro casa irregolare. La legalità non è solo rispetto delle leggi, ma anche e prima di tutto rispetto della vita”.
I lavori oggi 2 novembre sono al momento fermi a causa del maltempo.