Continua a riscuotere un enorme successo la mostra digitale dedicata alla vita e alle opere dell’artista viennese Gustav Klimt, nella Basilica dello Spirito Santo, nella centralissima via Toledo a Napoli.
La mostra attiva fino al 3 febbraio 2019 entusiasma napoletani e turisti italiani e stranieri, coinvolgendoli nell’esperienza tridimensionale, che li rende partecipi in prima persona.
La Kilmt experience inizia con la sala immersiva, in cui il visitatore diventa il protagonista di un percorso emozionale e sensoriale, circondato e rapito dal succedersi delle immagini rappresentanti le opere dell’artista proiettate sulla navata principale della basilica, accompagnate dall’esecuzione di brani di musica classica, che ben descrivono lo stato d’animo suscitato da ogni singola creazione.
Prende vita la storia di Klimt, il suo spirito, i suoi stili. Dopo l’estasi di questo viaggio tra sogno e realtà, tra passato e presente, si passa nella sala degli specchi, dove il turista è circondato ancora una volta, ma ad una distanza ravvicinata, dai giochi di colore, dalle figure e dai segni che rendono lo stile di Klimt inconfondibile. Gli specchi preparano all’esperienza della realtà virtuale in 3D, alla postazione degli Oculus VR, visori che, indossati, danno la possibilità di sperimentare il genio di Klimt, vivendo le sue opere, entrando nei quadri, sprofondando in un miscuglio di sensazioni contrastanti come la paura, il senso di vuoto, la serenità, la leggerezza e la passione. Dalla sala del “Fregio di Beethoven” inizia il viaggio alla scoperta dello spazio che si cela all’interno dei dipinti, fino ad immergersi nei paesaggi incantevoli creati dal grande pittore, ad accostarsi ai due amanti de “Il Bacio” e ad osservare la scomposizione degli ornamenti dorati del “Ritratto di Adele Bloch – Bauer”. Nel passaggio dalla sala degli specchi al percorso della realtà tridimensionale, l’esposizione di abiti, riprodotti interpretando i disegni e lo stile di Klimt.
Il percorso mette al centro il visitatore che ha modo di godere delle opere del grande interprete della Secessione viennese e di coglierne l’essenza.
Così, da semplice fruitore diventa artista, perché “capace di rivivere e valutare con in propri sensi recettivi le creazioni artistiche” .