A CASORIA SISTEMA FOGNARIO VETUSTO E PRECARIO

Per il rilancio del Centro storico urge intervenire sul sottosuolo per evitare ulteriori crolli e dissesti

Di seguito, ripropongo ai lettori di questo sito un articolo scritto e pubblicato nel 2010 sul settimanale Casoriadue. Sono trascorsi nove anni: di quanto segnalato e denunciato in esso, gli amministratori pubblici, che hanno governato Casoria, non hanno tenuto minimamente conto; a dimostrazione di ciò, è la voragine apertasi nello slargo S. Mauro, dove si è solo sfiorata fortunatamente la tragedia. Ma è possibile che nella nostra Città bisogna fidare solo sulla buona sorte e sulla protezione dei nostri Santi? Per anni i politici locali si sono riempiti la bocca di promesse, assicurazioni, illudendo i cittadini riguardo alla riqualificazione e/o rigenerazione urbana, a progetti ambiziosi per migliorare la qualità della vita sociale, alla sicurezza pubblica, alla viabilità; è vero, con il PIU EUROPA, si è ristrutturata Piazza Cirillo, ma ha sortito l’unico effetto di scontentare tutti, commercianti ed esercenti della zona e cittadini. Tra l’altro, il progetto di riqualificazione dell’area con sistemazione dell’arredo urbano non è stato affatto completato; infatti, il restauro urbano prevedeva la demolizione di un edificio in via Gioacchino D’Anna, per realizzare, in sua sostituzione, un moderno ed elegante stabile di due piani in cui fossero contenute le funzioni commerciali rimosse da piazza Cirillo, nonché L’EMEROTECA, la BIBLIOTECA e l’INTERNET POINT al primo piano. Ciò, negli intenti degli architetti del Comune, avrebbe permesso di ottenere una piccola area mercato , tale da poter ospitare i commercianti titolari dei locali lungo il fronte esterno della chiesa di S. Maria del Carmine, mentre al primo piano si sarebbero attivate funzioni di grande interesse sociale, legate alle nuove esigenze di cultura ed informazione attraverso la telecomunicazione. Intenti, appunto, non attuati, solo parole, parole e solo parole…

Ecco, allora, ampio stralcio dell’articolo scritto nove anni fa:

Non va sicuramente trascurata,  la grave situazione del sistema fognario cittadino, precario e vetusto, in particolar modo del Centro storico. A tutti è noto che quando piove con insistenza, molte strade si allagano e fluenti e abbondanti ruscelli d’acqua causano non pochi disagi ai pedoni, ai negozi e alle abitazioni poste a livello delle vie. Da non pochi tombini, poi, dei quartieri “antichi” della Città, tra i quali la zona in prossimità del Municipio, esala un lezzo insopportabile, rendendo l’aria irrespirabile. Il problema, inoltre, è reso ancora più grave dalla peculiare conformazione geologica del terreno, tale da provocare infiltrazioni d’acqua nel sottosuolo, compromettendo seriamente la staticità  di diversi stabili. Non va dimenticato che nel remoto e recente passato, proprio nel Centro storico, sono avvenuti crolli che fortunatamente non hanno causato vittime.

Ma non ci si può sempre affidare alla buona sorte! E’ vero cha anche a Casoria la consuetudine di estrarre dal sottosuolo la pietra di tufo (materiale utilizzato per la costruzione di edifici ) ha prodotto, in passato, ampie grotte usate come cantine, ma proprio tale situazione dovrebbe mettere in allarme l’Amministrazione comunale e impegnarsi per accertare prima di tutto l’effettivo “stato di salute” del sottosuolo , specie di quello storico della Città, e successivamente per intervenire per porvi gli opportuni rimedi. Accennavo prima ai corsi d’acqua che scorrono lungo diverse arterie stradali durante le piogge torrenziali: ebbene, essi si ingrossano ancora di più perché vi confluiscono le acque piovane  provenienti da Capodichino, dalla Circumvallazione Esterna ( rampe cavalcavia via Caserta al Bravo), dal comune di Casavatore per approdare nel collettore a Nord situato nel comune di Afragola.  Quindi, non è assolutamente da “prendere sotto gamba” il problema, da affrontare e da risolvere insieme agli altri Comuni interessati.  So che durante l’amministrazione De Rosa uno studio del sottosuolo comunale è stato effettuato dal nostro concittadino geologo Isoldo, ma la relazione, per quanto ne sappia, pare che al Comune risulti irreperibile. Come pure,  da dati conoscitivi in nostro possesso risulta che la Commissione Straordinaria ( al governo della Città dopo lo scioglimento del consesso civico a guida De Rosa per sospette infiltrazioni camorristiche ), nel mese di Marzo del 2008, poneva all’attenzione dell’allora prefetto Pansa il problema della “funzionalità idrica del sistema fognario di Casoria, strettamente concatenata a quella degli altri Comuni limitrofi”, al fine di pianificare gli interventi tecnici e amministrativi adeguati , mirati all’affrancamento della rete fognaria cittadina dal consistente carico di acqua piovana. Si sa che per la soluzione del problema si stabilì di “raccogliere tutte le acque bianche provenienti dal cavalcavia  della Circumvallazione Esterna del comune di Napoli, e dalle altre strade limitrofe, convogliandole nel già esistente collettore Secondigliano – Volla”.

Qualora tale piano della Prefettura  fosse rimasto solo sulla carta, sarebbe necessario che i tecnici del Comune lo studiassero per decidere il da farsi. Per il rilancio del Centro storico urge assolutamente intervenire sul sottosuolo per  evitare ulteriori crolli e dissesti.

Antonio Botts

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