IL SINDACO BENE IN VISITA ALLA MENSA “CARITAS” DELLA PARROCCHIA S. ANTONIO ABATE

CON LA MANO DEL CUORE

In un momento difficilissimo per il Comune di Casoria, oltre che per l’annoso problema dei problemi finanziari, anche per le voragini  (slargo S. Mauro, via Verdi ad Arpino ), per le strade dissestate e le zone chiuse al traffico per strutture pericolanti, quali motivazioni hanno spinto il Sindaco Raffaele Bene, insieme all’architetta, dott.ssa Rosalba Talletti, a far visita, Sabato 9 Novembre, benché occupato a tempo pieno in situazioni emergenziali, alla mensa  “Caritas Santa Teresa di Calcutta” di via Duca D’Aosta?  Sicuramente, il Primo Cittadino, incontrando  don Salvatore Piscopo,  parroco della parrocchia S. Antonio Abate,  una rappresentanza di volontari e i commensali, ospiti della Mensa, ha vissuto una forte esperienza di servizio e di misericordia. Si è avuta l’impressione che Bene abbia ricevuto una “divina” boccata d’ossigeno, ritrovando il vigore necessario per  riprendere a governare Casoria con maggiore slancio civico ed energia interiore in un momento problematico per la Città.

Lì, dunque, nella Mensa fortemente voluta dal precedente parroco don Marco Liardo, il Primo Cittadino, accanto a persone felici di arricchire la loro vita provvedendo alle necessità altrui, ha intensamente provato  la gioia e la fierezza di rappresentare una comunità urbana nella quale, nel nascondimento e con disponibilità ammirevole, cittadini casoriani dedicano una parte del loro tempo settimanale per preparare il pranzo e servire quotidianamente a tavola indigenti del popoloso quartiere e di altre zone limitrofe, offrendo il primo piatto anche alle famiglie che preferiscono consumarlo a casa propria. Si è percepita l’emozione di Bene circondato dalle signore e dai signori con lindi camici bianchi (le donne anche con cuffia) che, già dalle 9,30  di un giorno prefestivo, erano giunti in cucina per preparare una gustosa lasagna da offrire ai poveri in una giornata umida e piovosa; si è colta la sua commozione nello sguardo esprimente senso di stupore frammisto a profonda gratitudine e soprattutto nel suo semplice, breve, ma significativo discorso, quando, nella sala mensa, di fronte ai commensali seduti a tavola, ha detto che avrebbe dovuto portare anche i suoi figlioletti per far capire loro quanto sia importante, fin da piccoli, dare un significato profondo alla propria vita, fondandola sui valori dell’accoglienza, della solidarietà e della condivisione, soprattutto in questi tempi dominati dall’indifferenza e dall’odio.

Anche ascoltando con attenzione il rev. don Salvatore,  il Sindaco e la dott.ssa Talletti hanno  avuto un’ulteriore conferma di quanto lo stile di vita di un cristiano sia caratterizzato dalla capacità, sostenuto dalla Grazia del Signore, di rispettare la dignità di tutti, in particolar modo di chi, in situazioni di indigenza e di aiuto, ha maggiormente  bisogno dell’impegno solidale dell’intera comunità parrocchiale. Vicino ai poveri, infatti, si vive la passione di Gesù, si incontra la carne di Cristo sofferente, ma si colgono anche squarci di luce infinita, lo splendore della Sua Risurrezione, perché la carità non è vissuta come un obbligo, ma come dono e testimonianza d’amore. Ciò che per tutti i volontari  conta in particolar modo  è di “insaporire” il cibo donato con gli ingredienti della premura, dell’amore e della dolcezza, preparandolo e servendo i commensali con la mano del cuore.

Ogni giorno in mensa, infatti,  è disponibile, in base a turni prestabiliti, una squadra di persone; i  membri di ciascun gruppo svolgono compiti concordati e condivisi in un clima di fraterna cordialità e di amicizia, con il coordinamento delle due responsabili, delegate dal Parroco, Cristina e Carmen: le  cuoche, in primis, poi le affettatrici di pane, le addette alla preparazione del secondo piatto con scelta del contorno in base a ciò che è disponibile in dispensa e coloro che prevalentemente si occupano, dopo pranzo, della pulizia delle posate e delle stoviglie; non mancano i “maschietti” addetti alla pulizia dei contenitori dei rifiuti e allo  smaltimento, rispettando rigorosamente le regole comunali della raccolta differenziata, e, infine, chi  provvede a servire a tavola, a pulire la sala mensa dopo che i commensali sono andati via e ad aver cura della dispensa, registrando al computer, con meticolosità, i prodotti alimentari donati in base al tipo di merce e alla scadenza. Il tutto avviene sempre scambiandosi i compiti e aiutandosi a vicenda: ogni membro mette  le proprie capacità al servizio del gruppo ed é pronto a sostituire coloro che, per motivi di forza maggiore, non sono presenti.

La  dott.ssa Talletti, dopo aver elogiato tutte le volontarie e i volontari per il prezioso, inestimabile, encomiabile ed evangelico servizio di generosità che offrono ai cittadini bisognosi, ha assicurato  che il Comune, pur gravato da difficoltà economiche, provvederà ad esaudire alcune richieste per rendere maggiormente funzionale l’opera di solidarietà svolta nella Mensa . In un clima di festosa armonia familiare è stato consumato, dopo la preghiera di lode e di gratitudine a Dio, il gustoso e sostanzioso pranzo, offerto dal Sindaco e dalla signora Talletti, che si sono seduti a tavola, gustando insieme agli ospiti della mensa, oltre alla già citata lasagna, salsicce fritte con patate e squisiti dolci.

Nella capiente sala della mensa è ben visibile l’immagine di S. Teresa di Calcutta; osservandola, è parso di sentire la sua voce suadente: “I poveri sono grandi. Hanno una grande dignità. Ci danno molto di più di quello che noi diamo a loro.”   

     

 

 

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