Formazione ed educazione per la consapevolezza delle nuove generazioni
“I PAESAGGI DI CASORIA”
di Salvatore Iavarone – consigliere comunale e presidente della Commissione
“Territorio, Urbanistica, Lavori Pubblici, Ambiente, Viabilità e Vivibilità”
L’istituto comprensivo F. PALIZZI Casoria e l’UNISCAPE Napoli – Università degli Studi Federico II hanno messo in campo un lavoro durato un intero anno con gli studenti, nonostante il Covid, il lavoro è terminato nel migliore dei modi, con il coinvolgimento degli studenti, che hanno messo sotto i riflettori la città di Casoria, la sua storia e le prospettive di crescita.
Attraverso il percorso formativo “I Paesaggi di Casoria”, realizzato con Uniscape Napoli, è stata analizzata la storia di un territorio il cui tessuto urbano è stato stravolto e riorganizzato più volte a partire dai primi anni del ‘900. Da luogo di villeggiatura di facoltose famiglie napoletane a granaio di capoluogo, da città urbanizzata industriale negli anni ’70 a luogo di commercio e servizi a fine secolo. L’obiettivo principale del progetto è stato quello di accrescere la sensibilità, nelle nuove generazioni, del concetto di “paesaggio di un luogo” che spesso è sfuggevole in quanto non percepibile e/o poco fruibile nell’immediato. Il paesaggio è dappertutto, ovunque l’uomo e l’ambiente interagiscano e costruiscano “la nuova morfologia del luogo”, a seconda dei fattori naturali e umani lì attivi. Partendo dal processo di individuazione del paesaggio quale patrimonio culturale e naturale e degli elementi di spicco da tutelare e valorizzare, si sono analizzate le strategie per poter uscire dal degrado di un paesaggio periferico. Si è arrivati alla conclusione che c’è bisogno di un processo di integrazione in un più articolato e complesso percorso fatto di luoghi di ritrovo, centri di aggregazione, piazze e giardini liberi da ogni forma di esclusione. Molti aspetti studiati durante le varie fasi del progetto hanno seguito le linee guida dettate dall’Agenda 2030 dell’ONU che ha fissato 17 obiettivi da perseguire entro il 2030. Questi riguardano non solo la salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali, ma anche la costruzione di ambienti di vita, di città, la scelta di modi di vivere inclusivi e rispettosi dei diritti fondamentali delle persone, primi fra tutti la salute, il benessere psico-fisico, la sicurezza alimentare, l’uguaglianza tra soggetti, un’istruzione di qualità, la tutela dei patrimoni materiali e immateriali delle comunità. In tale contesto il nostro Istituto ha rivolto particolare attenzione ai Paesaggi di Casoria ritenendo tale azione
fondamentale per lo sviluppo e la ricostruzione di forme di rispetto verso gli altri, l’ambiente e la natura sapendo riconoscere gli effetti del degrado e dell’incuria.
Le varie fasi del progetto:
– Presentazione del progetto agli alunni, creazione di “gruppi di lavoro”;
– Ricerca su “Casoria antica e etimologia toponimica” finalizzata alla realizzazione di cartelloni esposti durante l’open day;
– Mappa urbana su cui collocare elementi paesaggistici individuati nei dintorni delle abitazione di ciascun alunno e collocazione sulla cartina;
– Uscite didattiche sul territorio alla scoperta di luoghi ancora poco conosciuti;
– La geologia e gli aspetti ambientali del territorio;
– I rischi del territorio;
– Incontri con l’esperto;
– Raccolta dati storici, interviste ai residenti;
– Raccolta foto storiche di paesaggi di Casoria;
– Esecuzione di foto attuali di paesaggi di Casoria;
– Realizzazione del PowerPoint per la presentazione del lavoro svolto.
Dall’analisi delle varie componenti del territorio di Casoria, effettuata durante le numerose fasi del progetto è scaturito il bisogno di recuperare e valorizzare alcuni aspetti di tale comprensorio. Per fare ciò bisognerà attuare azioni significative come recuperare le cavità in tufo del centro storico, restituendo ai cittadini una parte nascosta della città e mettendo in sicurezza i residenti. Si potrebbe così realizzare un percorso “paesaggistico – museale” comprendente il Museo di Arte contemporanea CAM, la Basilica di San Mauro Abate, il Santuario di San Benedetto, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie e gli istituti religiosi del territorio, il sottosuolo, la casa natale di alcuni Santi nati a Casoria e paesaggi naturali. In analogia alla vicina città di Napoli potrebbero essere realizzati percorsi sotterranei con guide locali, incrementando in questo modo l’occupazione per i giovani residenti. Casoria, inoltre, è stata definita Città di “Santi e Beati” per aver dato natali a Santi e potrebbe avere un ruolo centrale per lo sviluppo del turismo religioso e non solo. Il progetto, forse troppo ambizioso
per certi versi, prevede la realizzazione di un percorso ciclabile cittadino che partendo dal centro storico di Casoria possa diramarsi in diverse direttrici. Una in particolare potrebbe collegare la masseria posta ai confini con il comune di Afragola e la restante parte della città. Questo percorso ideale potrebbe mettere in contatto Aree verdi con il Centro storico e potrebbe rappresentare un punto di svolta per la ripresa economica, sociale, ambientale e paesaggistica del territorio.
Ruolo fondamentale è stato quello dell’Università di Napoli “Federico II” e UNISCAPE Napoli della Dirigente Scolastica Prof.ssa Colicelli Stefania, del Prof. Bertini Antonio e del Gruppo dei docenti, in particolare il Prof. Caputo Gaetano i quali al fianco degli studenti hanno reso possibile questo lavoro.
Un lavoro che merita di essere valorizzato dal comune, e che come presidente della III commissione consiliare porterò all’attenzione dell’amministrazione, perché i ragazzi siano premiati e perchè possa essere la base del futuro gemellaggio europeo con la città francese che ricorda San Mauro, un gemellaggio europeo da fare nell’ambito dei progetti della Comunità europea.