Capodanno a Ischia in musica partenopea.

Concerto di Capodanno a Ischia presso il Centro Congressi “Angelo Rizzoli” del Grand Hotel Regina Isabella  di Lacco Ameno. Una grande sala completamente gremita ha assistito entusiasta alla performance artistico.-musicale del Quartetto a plettri “Raffaele Calace” coronata dalla voce ed il temperamento del tenore Pietro Quirino. Al primo mandolino il concittadino Gianluigi Sperindeo.

Ciò che ha colpito dello spettacolo è stato oltre al clamore della folla presente in sala, la naturalezza con cui l’isola di Ischia accoglie anche in una giornata, seppure di festa ma invernale, centinaia di persone, per lo più turisti e molti dei quali non napoletani. Eppure il concerto, per quanto ispirato al Natale è stato napoletanissimo!

Non è intenzione di chi scrive tessere le lodi per forza dello spettacolo di cui si parla, ma il bello è innegabile e il talento pure. Pietro Quirino è tenore di spessore culturale e talento che coinvolge anche i più riluttanti nella forza e la

passione che infonde alle canzoni ed ai testi che propone. La Rumba degli scugnizzi insieme alla Tammurriata nera e O surdato ‘nnammurato sono stati sicuramente i momenti più esaltanti del concerto ed hanno più volte ispirato il pubblico in sala ad alzarsi in piedi ed a partecipare attivamente al concerto. Ma non meno emozionanti sono stati anche i brani solo strumentali ed i virtuosismi dei musicisti a corde, ovvero il chitarrista Giovanni Dell’Aversana ed i mandolinisti Gianluigi Sperindeo, Eduardo Converso e Amedeo Angelotti. Parliamo di artisti che varcano normalmente i confini del territorio nazionale per portare in giro per il mondo, sino in Giappone e in America, la canzone partenopea e non solo quella classica, anche quella popolare, meno nota ma altrettanto suggestiva e universale! Musicisti che ci danno la misura di quanto sia importante nutrire fiducia nei testi e nelle composizioni di quel Salvatore Di Giacomo e quel Viviani che hanno cristallizzato la loro eccezionalità dentro canzoni irresistibili e imperiture quali “Marechiare”o “A rumba de scugnizze”

 

Musicisti che ci raccontano pezzi di musica ma anche pezzi di storia e che infarciscono i loro spettacoli con aneddoti e racconti immortali come le note che ci propongono.

Ischia resta sempre Ischia anche d’inverno, anche sotto la pioggia!

Katia De Rosa

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