TRE ANNI FA, a gennaio 2018, i magistrati del nuovo tribunale di Napoli Nord concedevano a 25 persone della pubblica amministrazione avvisi di garanzia per falso in bilancio e abuso di ufficio. Succedeva il finimondo. I consiglieri comunali sia quelli di maggioranza che quelli di minoranza uniti si scagliavano contro “l’arbitro”. Sono iniziati gli interrogatori. Gli avvocati (ognuno degli avvisati ne ha messo uno) si sono recati al Tribunale a ritirare “le carte” (radio fante fa sapere che sono più di cinquemila pagine). Molti degli avvisati sono rientrati nel consiglio comunale regolarmente eletti. I dirigenti del PD, esenti da avvisi di garanzia, non ritengono terminato l’incontro.
Il Pubblico Ministero ha lavorato su denunce precise, l’ultima della quale presentata alla Caserma dei Carabinieri di Casoria il 20 agosto 2017, cioè quando tutti erano a mare a “mostrar le chiappe chiare”, qualcun altro lavorava nel denunciare quello che lui ritiene malefatte amministrative, contabili e addirittura penali; in aggiunta alle denunce le interrogazioni parlamentari di senatori e deputati al parlamento. Nelle tantissime pagine c’è anche una “velata” accusa verso chi non ha visto niente.
Si era solo all’inizio di una delle tante brutte pagine che vive la Città di CASORIA.