“Negli anni 80 Casoria ha perso la guerra di Camorra, le sue mura sono state abbattute, le orde barbariche l’hanno invasa”
Stefano Ferrara, Fortunato Polizio, Sergio D’Anna, Nocera, Scancariello e Tizziani espugnarono “Fort Casoria”. Casillo ed i suoi, usciti dall’ esilio politico, hanno riconquistato il governo della Città, approfittando della spaccatura all’interno del Centro Destra.
Sto leggendo “Il Resto di Niente”, il grande romanzo di Enzo Striano. O’ riest e’ niente………. Passare da Metastasio, Paisiello, Genovesi, Filangieri, Domenico Cirillo, Vincenzo Russo, Mario Pagano………….. a questi di oggi…………………
Casoria è una Città con personaggi DOC. Hanno cioè la dichiarazione di origine controllata. Sono campioni che ha solo questa Città, purtroppo, non esportabili.
Poi ci sono “i falsi perbene”, quelli che fanno sì che venga fittato un locale abusivo non condonato e non condonabile per l’Ufficio Tributi, o, addirittura, fittare un locale in via Campanariello a Casavatore, pagare e lasciarlo vuoto. O, ancora di più, far nascere l’Informagiovani in un locale nella centralissima via De Gasperi, pagando migliaia di euro al mese, per poche ore la settimana.
Poi vieni a sapere che lì al Centro Direzionale, alla Procura della Repubblica di Napoli hanno creato un pool di Magistrati per “Reati contro la Pubblica Amministrazione” e riprendi a sperare…….. e ti vengono in mente le tante condanne emanate dalla Corte dei Conti nei confronti di pubblici amministratori casoriani, di soli pochi anni fa, per migliaia di euro…………
E i giovani????????
Casoria invecchia, lo certificano i dati statistici. Invecchiando, comincia ad odiare i giovani. Serpeggia in questa brutta generazione che, purtroppo, mi appartiene, un razzismo generazionale ed un razzismo psico sociale. Siamo passati dal più idiota giovanilismo degli anni 70 alla criminalizzazione della gioventù in quanto tale.
Stefano Trapani, Procuratore della Repubblica di Napoli, ha proposto di abbassare da 14 a 12 anni la soglia della punibilità, pensando di risolvere il problema della microcriminalità sbattendo in carcere i bambini arruolati dalla camorra.
In compenso siamo il paese che concede attenuanti generiche, semilibertà, permessi, a massacratori (vedi il caso Vallanzasca ed anche Erika), in considerazione di non si sa che cosa; un Paese che ha riabbracciato democristiani e socialisti. Sono la stragrande maggioranza nel Consiglio Comunale di Casoria ma penso anche dei Consigli Comunali serviti da questo Settimanale, magari vecchi e mai…. sazi. Ma sì, perdoniamoli: in fondo, non è colpa loro ma del sistema. Che male c’è se nei “mitici anni 70-80-90” hanno costruito per se ed i propri figli, palazzi, ville, mansarde oltre ai conti in banca? Nessuna pietà, invece, per i piccoli contrabbandieri, i baby rapinatori e gli adolescenti drogati e reclutati dagli spacciatori.
Poi ci scappa il morto ( e non è il primo: mai va dimenticato Antonio Coppola, trucidato da vigliacche mani assassine in via Pietro Nenni, sotto gli occhi della moglie; mai vanno dimenticati i due vigilantes dell’Unicredit, ammazzati in una rapina da film dell’orrore).
La vera iattura di questa Città sono i cosiddetti “Soggetti Politici”. Essi, infatti, non si riconoscono nelle Istituzioni, snobbandone il ruolo, perché rimangono culturalmente ed ideologicamente legati ai partiti di provenienza, attuando una politica personalistica “da portineria”: soffocano , quindi, in un gretto e mortificante provincialismo, la nobile Città di Casoria, ora derelitta, mentre una volta brillante e prestigiosa.
“Tutti coloro che amministrano pubblico denaro devono essere di specchiatissima probità”.
Il brutto è che i giovani non si ribellano. Sono le vittime di tangentopoli, che ha rubato loro il futuro, mentre le televisioni e le discoteche, li distraggono con spot, telefilm, musica assordante, varietà e partite di calcio.
Non sembrano rendersene conto. Corrono dietro Gigi D’Alessio, Liguabue e Natale Galletta.
Allevati nel conformismo, figli della Nutella, omaggiano il divismo consumista, guardano troppa tv, vivono con indicibili sensi di colpa la mancanza del successo, scivolando, a volta, anche nella bulimia e anoressia e, alcune volte, purtroppo a Casoria, anche di recente, nel suicidio.
Sono scesi in piazza, è vero, a Casoria, per una scuola migliore e si ritrovano da anni “areto o campanaro” per molte migliaia di euro al mese. Sono scesi in piazza, guidati dall’USB, contro la disoccupazione giovanile.
Non si informano, invece, per sapere con chiarezza la posizione, a Casoria, del Partito Democratico riguardo la “lottizzazione dei dirigenti al Comune di Casoria”.
Non protestano per pattinare.
Non protestano nemmeno per sapere perché manca dove correre, giocare,,,,,,,,,,……
Non protestano nemmeno per sapere perché il territorio di Casoria è stato cementificato al 92%.
Non protestano nemmeno per sapere perché, con i fusti tossici della Resia, possiamo fare la fine di Seveso e né chiedono se ci sono nelle altre aree dismesse.
Non protestano nemmeno per sapere perché i loro fratelli disabili (Marcella, Mimmo, Michele, Rosa, Carmela ecc.) debbano superare tante ed enormi barriere architettoniche.
Preferiscono, si vede, rimanere in casa e affollare il marciapiede di via Marconi o via Pio XII e lasciare che in corteo ci vada il nonno, a difendere la pensione.
Fonte: Nuova Città